Roberta Cairoli, Dalla parte del nemico
Indagine storica sul collaborazionismo nazifascista femminile nel biennio 1943-45 della Repubblica sociale italiana, che vide coinvolte in varie forme donne inquadrate nel Servizio Ausiliario Femminile, nei Fasci femminili repubblicani, agenti dello spionaggio antipartigiano e dei servizi segreti tedeschi. L’inchiesta riguarda anche il collaborazionismo di molte donne, comuni cittadine, che si traduceva quasi sempre in delazione. La ricerca è condotta attraverso gli atti processuali delle Corti d’Assise Straordinarie istituite nel 1945 in molte città italiane all’indomani della Liberazione, della Corte Suprema di Cassazione e del Ministero di Grazia e Giustizia. Uno dei grandi pregi del lavoro storiografico di Roberta Cairoli è quello di far emergere la tragica storia della guerra civile in Italia riportando gli avvenimenti sui binari dei fatti, delle circostanze precise, richiamando nomi e cognomi, quali emergono dagli atti processuali e dalle sentenze delle Corti d’Assise Straordinarie e dei gradi d’appello, individuando precise responsabilità personali. E’ enorme lo scarto fra l’enfasi rivoluzionaria, il mito del sacrificio a difesa della Patria contro i traditori dell’armistizio, che connoterà nel dopoguerra l’autodifesa collettiva delle donne arruolate nel Servizio Ausiliario Femminile, e la miseria delle motivazioni reali: il triste mercato, le vendette personali e le rivalse sociali che spinsero centinaia di donne a compiere denunce, tradimenti. L’autrice sottolinea più volte l’ambivalenza delle corti giudicanti di fronte alla sessualità delle donne sottoposte a giudizio: l’ottica di genere poteva rappresentare un’aggravante o un’attenuante del reato da condannare. D’altra parte, è ricorrente in queste tragiche storie di donne l’intreccio fra particolari vicende private e la dimensione pubblica delle loro azioni. Emerge costantemente dal testo, infatti, che nella valutazione dei reati da parte delle Corti d’Assise Straordinarie il sovvertimento dei ruoli di genere giocava un ruolo rilevante. Grazie a questo impegnativo e puntuale lavoro di ricostruzione storica che Roberta Cairoli svolge attraverso l’esame di numerose sentenze e fascicoli processuali del Ministero di Grazia e Giustizia, viene messo in luce come quasi tutte le donne condannate venissero scarcerate dopo pochi anni, o pochi mesi di prigione in virtù della famosa amnistia del 22 giugno 1946, meglio nota come “amnistia Togliatti”, che avrebbe dovuto portare alla “riconciliazione e pacificazione di tutti i buoni italiani”.
Roberta Cairoli, Dalla parte del nemico. 17-03-2013
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