L'in-canto delle parole
di Adriana Perrotta Rabissi
 

 


La dispensa è frutto dell’omonimo Corso dell’Università delle Donne tenuto nella primavera 2002.

La riflessione collettiva ha preso le mosse da due considerazioni: una di carattere antropologico, l’altra di natura culturale-sociale.

La prima, abbastanza condivisa da molte/i studiose/i del rapporto tra lingua e pensiero, è che la lingua non è stata, come si è creduto fino al secolo scorso, il più raffinato strumento di comunicazione - messo a punto dagli umani, in un momento indeterminato della loro storia di specie -  per comunicare “cose”: idee, concetti, immagini già presenti nella propria psiche, bensì che la facoltà del linguaggio verbale costituisce la caratteristica biologica della nostra specie di appartenenza (homo sapiens sapiens), nel senso che non è esistita mente veramente umana priva di linguaggio, perché la mente umana é una mente linguistica.

La seconda è che oggi si rivela indispensabile porre attenzione alle rappresentazioni culturali e sociali sedimentate nella lingua e trasmesse dalle parole che usiamo e ascoltiamo, per evitare di “essere parlate/i” dalla lingua, piuttosto che parlarla, a causa del grande diluvio di parole che ci rovesciano addosso i mezzi di comunicazione di massa.

Il Corso ha preso l’aspetto di un laboratorio, infatti la dispensa è costituita in gran parte dagli  scritti delle corsiste e dai testi, letterari e non solo, da queste segnalati; la qualità delle scritture espresse è notevole, ma è soprattutto interessante il tentativo, in gran parte riuscito, di mantenere la specificità dell'esperienza vissuta insieme, rendendo  in qualche modo il “movimento” dei pensieri e delle riflessioni, l'immediatezza delle intuizioni e delle associazioni mentali che si producevano negli incontri, gli “slittamenti”  emotivi, i “deragliamenti di senso”, in una comunicazione che, anche se scritta, mantiene  la “freschezza” del parlato.
 

Adriana Perrotta Rabissi,
L'in-canto delle parole
Libera Università delle Donne,
Milano, 2002