Inventari
della memoria
di
Emma Baeri e Sara Fichera
Berthe Morisot
Questi Inventari della memoria (Franco Angeli, 2001),
frutto di una sperimentazione sulla memoria che del femminismo necessaria
e urgente, come da molte parti sentiamo e sappiamo.
Abbiamo riaperto il piccolo archivio di un gruppo femminista, il Coordinamento
per l'Autodeterminazione della Donna, attivo a Catania dal 1980 al 1985,
all'inizio per farne l'inventario, né più né meno.
Subito però, rispetto alle questioni poste dal movimento femminista
a partire dagli anni Settanta, la rilettura di queste fonti "grigie"
- ché questo è il nome convenzionalmente dato alla documentazione
effimera - si è colorata dei nodi ancora non sciolti del dibattito
politico attuale.
Molte le domande che ci siamo poste: cosa significa dare forma a una
memoria costruita "a partire da sé? E' necessario reiterare
questo gesto? Come far durare il mutamento in tal modo inaugurato? Cosa
sono stati i primi anni Ottanta nella storia nazionale del movimento
femminista italiano? Quali nessi tra sessualità, diritto e simbolico?
Quale rapporto con le istituzioni? Come rappresentare la bipolarità
del soggetto io-noi? Come scriverne? E altre ancora.
E' così cominciata l'invenzione dell'inventario, anzi degli inventari,
visto che il testo si è pian piano costruito attraverso una stratificazione
di memorie diverse, condivise ma spesso divise, tanto che il volume
stesso è diventato alla fine un imprevisto nuovo luogo politico
di relazione.
Nel sottoporre alla vostra attenzione il nostro lavoro, vorremmo che
la ricerca continuasse, allargandosi, moltiplicandosi, nel confronto
e nella trasgressione, a seconda delle diverse storie che racconterà
nella sola certezza della fecondità euristica ed epistemologica
del metodo femminista, radicato nell'esperienza dei soggetti, delle
loro memorie e utopie.
Con affetto e speranza.
Emma Baeri e Sara Fichera