Troppo 70mila isterectomie all'anno in Italia

di Valeria Fieramonte



Uno studio internazionale su un campione di 228 donne ha messo in luice un risultato clamoroso:il 60% delle donne cui è stato asportato l'utero hanno subito una operazione inutile, se non dannosa.

Soltanto in Italia vengono eseguite ogni anno 70mila isterectomie: ma purtroppo si tratta di una abitudine diffusa in tutto il mondo,dato che l'asportazione dell'utero resta il più diffuso intervento al mondo dopo il taglio cesareo!

Capita così che - senza parlare delle torture legali dovute alla cosiddetta chirurgia estetica di abbellimento, altra imputata di pratiche inutilmente invasive, per di più per ragioni frivole, - negli USA e in Australia dopo i 70 anni si ritrovino prive di utero una donna su tre, mentre in Gran Bretagna e Italia una su cinque.

Il nostro paese è dunque del tutto allineato con un genere di pratiche che sottintendono neanche troppo velatamente  un odio del femminile e della sua capacità riproduttiva.

Sul problema non è stata ancora avviata una seria riflessione, nè qui nè altrove.
Per molto tempo i medici sono stati solo uomini, che pensano all'utero, nel migliore dei casi, come a un organo che, esaurita la sua funzione riproduttiva diventa inutile.

Capita così di sentir dire, anche solo a 40 anni, dopo qualche figlio, 'signora, ma che cosa se ne fa dell'utero?'

Eppure è noto che la pratica dell'isterectomia porta spesso all'incontinenza e che, togliendo la ovaie si levano anche anni di funzionalità ovarica utili a proteggere da molte malattie e dall'invecchiamento cellulare.

Sapete quante isterectomie sono fatte per motivi davvero seri, come possono essere i tumori maligni? Non più di 5000 all'anno!

Le altre 65mila sono praticate invece in presenza di forme benigne che potrebbero essere 'trattate' in forma più soft o addirittura sopportate senza tanti problemi.

E' un pò un'industria del guadagno facile, che approfitta della fiduciosità di molte donne e in cui guadagnano un po' tutti gli operatori, ( medici, anestesisti, infermieri, affittuari di sale operatorie ecc.), tranne le dirette interessate.

Se non altro per i soldi mal spesi, quando non anche per il persistere di qualche noioso effetto collaterale. Anche le tecniche operatorie sono infatti spesso antiquate e non tengono neppure conto dei più recenti siluppi della chirurgia medica.

 

23-03-2010