"THE
END OF THE MOON"
Violino, tastiere, voce recitante
LAURIE ANDERSON
di
Gemma De Magistris
Laurie Anderson
Una performance decisamente bella, coinvolgente e provocante quella di
Laurie Anderson - evento di apertura della rassegna "Aperitivo
in concerto" del Teatro Manzoni di Milano - svoltasi il 21 Settembre
2006.
Per chi, come me, non ha dimestichezza con queste forme artistiche ed
anzi le vede con una certa diffidenza, è stata una splendida sorpresa.
Laurie Anderson recita, anzi racconta attraverso brani spesso di sapore
poetico, situazioni, emozioni, scoperte. Il filo conduttore è filosofico
nel senso più ampio che può assumere la parola.
E' una filosofia che chiama arte, bellezza, universo, musica ma anche
la guerra e l'America.
La performance nasce da un soggiorno dell'artista alla NASA come "artista
residente". "Sono stata la prima artista" afferma la Anderson
"e sarò l'ultima". L'occasione le offre lo spunto per
riflessioni cosmologiche ed ontologiche e si coglie un desiderio di recuperare
la luna simbolica.
La luna della Anderson non è la luna della NASA, e l'universo ed
il cielo stellato non coincidono.
Una sorta di rimpianto per un universo troppo svelato dalla scienza?
Forse, ma accompagnato da un forte ed ironico realismo e soprattutto dal
desiderio che i due aspetti possano convivere.
Ma appare anche forte la consapevolezza che ciò sia estremamente
difficile: le avveniristiche tute spaziali non serviranno mai per lo spazio
ma per la guerra, e gli uomini e le donne volgeranno continuamente (e
per sempre da ora in avanti) lo sguardo in alto per il timore che si è
sviluppato dopo l'11 settembre.
Questo atteggiamento viene raccontato attraverso un aneddoto che rende
la paura quotidiana ed universale contemporaneamente.
La ricerca del bello pervade tutti i racconti perché, in fondo,
Laurie Anderson si racconta con l'aiuto di brevi brani musicali che si
avvalgono della sua bravura di violinista e tastierista.
Garbo, eleganza, grazia, bravura una presenza scenica forte sostenuta
benissimo da musica e parole.
Una voce pacata, un volto spesso sorridente, un po' ironico.
Aspetto con ansia la prossima occasione in cui Laurie continuerà
a " provare a pensare a modo mio"
26-9-2006
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