Annodamenti

Lea Melandri

 

La maternità senza limiti delle donne e l’infanzia prolungata degli uomini

La violenza maschile contro le donne non è “inspiegabile”, come dicono le cronache.
Basta aprire un po’ di più gli occhi sui rapporti di coppia e gli interni di famiglia,
non aver paura di riconoscere

  • che gli affetti più intimi sono attraversati da sempre dai rapporti di potere tra i sessi,

  • che l’infanzia prolungata nelle relazioni amorose adulte è una della radici della violenza,

  • che il potere di indispensabilità delle madri alimenta dipendenza e fragilità nei figli

  • che le donne curano bambini, anziani, malati ma anche UOMINI IN PERFETTA SALUTE , siano essi mariti, amanti, padri o fratelli, una dedizione considerata ancora la “naturale” estensione del loro essere madri, e non il destino che è stato loro imposto

  • che il dominio maschile non è mai venuto meno, ma da un secolo a questa parte sono avvenuti grandi cambiamenti nel rapporto tra i sessi,

  • che nella sfera domestica le donne hanno mostrato di non voler più essere un corpo a disposizione di altri. Le separazioni, i divorzi, il numero crescente delle donne che vivono sole sono materialmente e simbolicamente la prova che la millenaria “oblatività” femminile, come “sacrificio di sé”, sta venendo meno,

  • che se nonostante tutto l’idealizzazione della famiglia è così duratura, forse è perché è negli interni delle case che tornano a confondersi la nostalgia dell’uomo-figlio, il potere di indispensabilità della donna-madre e i residui di un dominio patriarcale in declino,

  • che se il dominio e l’amore parlano la stessa lingua –“sono tua”, “sei mio”, “non posso vivere senza di te” “fammi soffrire, fammi morire, ma resta con me” (solo canzoni?)- vuol dire che non si uccide per amore ma che L’AMORE, così come lo abbiamo ereditato, C’ENTRA, e che è il momento di toglierlo dalla sua “misteriosità”, “magia”, “inspiegabilità”.


11-02-2019

 

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