Rosa Montero, La ridicola idea di non vederti più. La storia di Marie Curie e la mia Liliana Moro
Appassionata di biografie come sono, ho esultato leggendo questo testo che è una biografia di Marie Curie, ma anche molto altro: una riflessione sulla morte e sulla vita, un'analisi sulla condizione femminile, sui temi che connotano la vita di una donna, una messa a tema del potere della scrittura e della parola... e, naturalmente, un'autobiografia dell'autrice. Partendo dalla comune esperienza della prematura perdita del compagno, Rosa Montero riesce a ripercorrere la vicenda di Marie Curie con una empatia profonda che le permette di andare oltre la ricostruzione di una figura leggendaria, una donna eccezionale, per arrivare all'umanità incandescente della scienziata. Con estrema sincerità l'autrice dichiara fin dall'inizio che il libro è nato da:
Rosa Montero attraversava un momento simile: ne è scaturito un testo di rara essenzialità e profondità, che accosta, esplora, illumina i temi fondamentali dell'esistenza umana.
Non c'è dubbio, la Montero sa padroneggiare le parole, ma, nonostante la sua professione di scrittrice, sa anche che
Questo porta Montero a intrecciare alla riflessione sulla vita quella sull'arte
Una tale impostazione non impedisce a Rosa Montero di narrare con ampiezza e precisione la vita di Marie Curie, questa è un'ottima biografia; esempio lampante del fatto che l'empatia, la partecipazione non ostacola la ricerca della verità, anzi l'aiuta. L'intero arco della vita della scienziata viene proposto, senza trascurare gli anni giovanili e l'emigrazione, il passaggio dalla Polonia alla Francia che comportò perfino il mutamento del nome: Marie Curie, infatti, nasce come Maria Sklodowska detta famigliarmente Manya
Alla scienziata eccezionale, icona un po' algida della ricerca scientifica pura e totalizzante, una santa, si aggiunge la donna appassionata, innamorata profondamente del marito, e prima di un giovane polacco che non seppe combattere per lei i pregiudizi familiari e poi di Paul Langevin, lo scienziato che non seppe rompere con la moglie né tanto meno difenderla dagli attacchi velenosi che Marie dovette subire a causa della loro relazione. Seppe difendersi bene lei, ancora una volta da sola, e rivendicare il secondo Nobel, che era stato messo in discussione per lo scandalo; lo fece con parole limpide e definitive all'Accademia svedese:
Andò di persona a ritirare quel premio meritato non solo scientificamente. Rosa Montero non è molto conosciuta in Italia, un grazie speciale dunque a Cristina Palomba, editor di Ponte alle Grazie che ha proposto questo testo illuminante e di piacevolissima lettura.
Rosa Montero, La ridicola idea di non vederti più. La storia di Marie Curie e la mia, 28-09-2019
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