in collaborazione con 
 
Un anno fa “La Città delle Donne” ed il “Centro Donna” lanciarono in collaborazione con L’Assessorato alle Pari opportunità, La Commissione provinciale Pari Opportunità uomo-donna e la Consigliera di Parità, una iniziativa di confronto e riflessione sul tema:
Donne
LIBERTA' SESSUALITA' MATERNITA'
Scelte..... tante e diverse

All’iniziativa aderirono CGIL e CISL, FIDAPA, LA LUNA, Comitato Usciamo dal Silenzio, Ass. Cristiana per la famiglia, OVER50, ARCI, CEIS, CIF.
Era il segnale di un bisogno profondo di confronto sui temi legati al corpo della donna, alle sue scelte, alle difficoltà di conciliare desideri, bisogni e opportunità in un contesto sociale che sembra lasciare alle donne una libera scelta in merito alla loro vita, ma che spesso poi ne riduce drasticamente le possibilità, rendendo impossibili taluni percorsi, obbligati altri.
Alla prima iniziativa pubblica hanno fatto seguito una serie di incontri durante i quali è emersa la volontà di focalizzare l’attenzione su un tema, quello della prostituzione, di cui le donne parlano poco, forse vivendolo con disagio, anche quando balza agli onori della cronaca come problema di ordine pubblico o come fenomeno da regolamentare.
Il mercato del sesso è un mondo complesso, variegato e mutante e chiama in causa molteplici dimensioni: disuguaglianze di genere ed economiche, le politiche dell'immigrazione, ma anche i modi di intendere la propria sessualità e la propria libertà di scegliere. Nel dibattito pubblico, al contrario, la discussione assume spesso toni moralistici e semplificatori.
Dall’esigenza di comprendere meglio gli aspetti caratteristici di quella che viene definita “libera scelta di prostituirsi”, delle caratteristiche che definiscono vecchi e nuovi modelli di mercificazione del sesso, è nata l’idea di sperimentare un vero e proprio “laboratorio tematico” nel quale approfondire con l’aiuto di alcuni esperti queste problematiche in una dimensione che è nazionale ed internazionale, per costituire un gruppo di lavoro che avrà il compito di definire, in una seconda fase, un percorso di approfondimento in ambito locale, rivolto ai nostri territori.
Abbiamo scelto di inserire questo laboratorio nell’ambito delle iniziative legate al fiocco bianco per rendere più evidente lo stretto legame che c’è tra la violenza, anche quella intra-familiare, ed il modo in cui viene concepita la sessualità e il corpo delle donne.

"Sessualità e libertà - Uno sguardo di genere sulla prostituzione"
laboratorio suddiviso in tre incontri
7 novembre 2009 ore 15:30
Lea Melandri
"Il corpo, la legge e la cultura del femminismo"
c/o Centro Pari Opportunità, Via S. Giustina - Lucca
5 dicembre 2009 ore 15:30
Sandro Bellassai
"Il lato oscuro della prostituzione, ovvero il mestiere più antico del mondo, il cliente.
Desiderio e potere maschile dalla legge Merlin a oggi"
c/o Auditorium S. Micheletto - Lucca
Si può leggere il fenomeno della
prostituzione cambiando totalmente il punto di vista? È quello che fa
Sandro Bellassai autore de “La legge del desiderio - Il progetto Merlin
e l'Italia degli anni Cinquanta”.
Attraverso la narrazione della
coraggiosa iniziativa di Lina Merlin è possibile leggere l'insanabile
conflitto di generi che contraddistingueva al tempo la società
italiana; ma è anche possibile vedere come quest'ultima stesse
lentamente affrontando un percorso di democratizzazione che risulterà
più marcato a partire dagli anni Sessanta.
La battaglia portata avanti
per un decennio dalla senatrice Merlin è infatti percepita da una certa
cultura maschile come la rottura di un universo simbolico, quello
appartenente a uno dei riti di passaggio all'età adulta, alla propria
definizione del maschile: il rapporto col sesso, o meglio, con una
prostituta. Ne deriverà un dibattito che coinvolgerà la stampa
scientifica come le pubblicazioni di tipo divulgativo, scomodando la
giurisprudenza, la medicina, la sociologia, la psicologia e giungendo
comunque all'opinione pubblica italiana attraverso molteplici canali di
comunicazione. Alla fine la regolamentazione della prostituzione verrà
abolita nel 1958 dopo una lunga battaglia, non priva di un confronto
per alcuni versi colorito, e non solo sulla stampa, ma anche nel
linguaggio usato nei dibattiti parlamentari. Bellassai affronta questo
complesso dibattito in forma necessariamente sommaria, sia per la
vastità del tema, sia per la mancanza di un solido retroterra
storiografico che permetta di far piena luce su alcuni aspetti della
storia italiana ancora tutti da analizzare. La legge “famosa per aver
chiuso i bordelli” è insomma solo la punta di un fenomeno che
meriterebbe un'analisi più approfondita, quella che l'autore si propone
di delineare nei capitoli di quest'opera, attraverso la descrizione
dell'evoluzione della condizione femminile e della sua rappresentazione
nella società di massa, ma anche evidenziando come questa condizione
veniva percepita dal mondo maschile, sia in pubblico che in privato, e
senza dimenticare il convinto appoggio dato, in tali contesti
discorsivi, dagli aspetti medici, sanitari, morali e politici. Con un
piccolo occhio di riguardo alla metodologia dei cultural studies ,
Bellassai arricchisce il proprio lavoro con una panoramica sulla
rappresentazione iconografica della prostituta, specie nel cinema, ma
anche con la citazione di Filumena Marturano , che chiude degnamente
l'opera.
Sandro Bellassai insegna Storia sociale e culturale presso l’
Università di Bologna, sede di Forlì. Ha condotto ricerche sulla storia
di genere e delle culture politiche in età contemporanea. Svolge
attività di formazione sui temi delle identità di genere e della
violenza maschile contro le donne; ha partecipato al coordinamento
della campagna del Fiocco bianco, un progetto internazionale volto a
promuovere il rifiuto da parte degli uomini della cultura che genera la
violenza contro le donne; è tra i fondatori dell’associazione nazionale
Maschile plurale.
Ha curato, con Maria Malatesta, Genere e
mascolinità. Uno sguardo storico (Bulzoni, 2000). È autore, fra l’
altro, di: La mascolinità contemporanea (Carocci, 2004); La legge del
desiderio. Il progetto Merlin e l’Italia degli anni Cinquanta (Carocci,
2006).
Terzo laboratorio
11 dicembre ore 21
sala riunione Centro Nazionale Volontariato - via Catalani (S. Anna) Lucca
Un altro punto di vista: le lavoratrici del sesso
interviene
GIULIA GAROFALO
University of East London
International committee on the rights of sex workers in Europe
In effetti, nei media, nei dibattiti politici, nella ricerca, e spesso nella letteratura, coloro che sono coinvolte-i nella vendita e nell’acquisto del sesso appaiono come molto desiderabili per le loro testimonianze, ma sono normalmente escluse-i dai momenti di attiva costruzione di conoscenza e verità.Nell’Ottobre del 2005 si è svolta a Bruxelles “A European Conference on Sex Work, Human Rights, Labour and Migration” che ha riunito circa 200 sex workers e attiviste-i di organizzazioni che lavorano per i diritti al lavoro, alla migrazione, e per i diritti umani. Due documenti sono usciti dalla Conferenza Europea, anche sulla base di un precedente processo di consultazione durato un anno. In particolare il Manifesto delle-i Sex Workers in Europa è un momento estremamente interessante di un processo di produzione collettiva di sapere.
Come possono le donne che non sono sex workers elaborare una critica del lavoro sessuale senza riprodurre la loro posizione di privilegio rispetto alle donne che scambiano sesso per denaro?
Tipicamente, se sei giovane, se sei una donna o appartieni a classi subordinate di persone, in particolare se ti trovi in uno spazio sociale in cui ti mancano capitali, forse perché sei migrata-o o hai trasgredito in altri modi, allora il sesso diventa di fatto uno dei modi che hai per impiegare le tue risorse relazionali in cambio di vantaggi materiali.
Questo può succedere in un matrimonio monogamo, o in un fidanzamento moderno, oppure può succedere nel mercato pagato, dove si possono impiegare le proprie risorse relazionali sia in modo informale, per esempio lavorando come barista o come segretaria-o, oppure in modo formale, trasparente e potenzialmente contrattuale, come succede nell’industria del sesso.
Per saperne di più:
http://www.womenews.net/spip/spip.php?article101
http://trickster.lettere.unipd.it/archivio/3_prostituzione/numero/rubriche/ricerca/garofalo_traffico/garofalo_traffico.html
Nè colpevoli, nè vittime di Sexy Shock, Bologna
Introduzione a: Elisabeth Bernestein, Temporanemente tua, Intimità, autenticità e commercio del sesso.
http://www.odoya.it/images/File/Estratti/bernstein_estratto_intro.pdf
4-12-2009
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