5 domande per l’8 marzo
di Luciana Percovich


Chak Chel, madre e levatrice originaria del Quarto Mondo

- Perché si punta il dito
su una donna che abortisce
e non si dà la prima pagina
alle tante donne che non possono
"permettersi" di generare?

- Perché, quando una donna è picchiata,
è lei che deve lasciare la sua casa
e non lui, compagno o marito, colpevole di un reato?

- Perché vengono concepiti figli/e non-desiderate?
Avete mai pensato che questo succede solo
in società governate dagli uomini,
in cui i figli portano il nome dei padri e
non sono preziosi beni comuni della collettività?
Una "civiltà" che giudica
se e quali figli/e
possono essere messi al mondo
non ama la vita
non ama le donne
non è una civiltà biofila
ma solamente una pseudo-civiltà ipocrita.

- Perché non fa scandalo
che per avere un lavoro
anche fuori casa, una donna
debba rinunciare ai figli e alle figlie
quando li desidera?

- Dalla notte dei tempi le donne
sono il simbolo potente della vita.
Ora le donne sono dipinte
da mass media e congreghe impazzite di uomini
come infide assassine di feti indifesi.
Vi siete chieste perché
si sta spezzando questo ultimo filo
con le nostre radici?

 

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