CONOSCERSI ATTRAVERSO L’INCONTRO CON LE DIFFERENZE:
 

DI GENERE, GENERAZIONALI E DI CULTURE

 

Il chi sono di ciascuno e ciascuna si forma, nel corso dell’esistenza, attraverso le relazioni, i legami che si stabiliscono, in un perpetuo oscillare tra disponibilità e indisponibilità, apertura e chiusura, secondo le fasi e i diversi sentire che compongono la nostra vita.

Il riconoscimento dell’altro o dell’altra offre materia alla nostra esperienza, ai vissuti, che attraverso la consapevolezza si trasformano in conoscenza. Ma soprattutto quando l’incontro è con un diverso o diversa la reale apertura all’alterità è continuamente minacciata, poiché il soggetto vive la tentazione di rapportarsi alla differenza che gli vive accanto solo in rapporto a sé, giudicando secondo i propri riferimenti di cultura e abitudini, secondo le proprie scale di valore.

Aprirsi al riconoscimento e alla disponibilità significa invece allargare il proprio orizzonte di sapere, comprendere che possono esistere altre forme, possibilità di essere umani. Significa aprirsi a una conoscenza che definiamo etica poiché si libera dall’ingombro di pregiudizi e preconcetti e accetta, o si sforza di farlo, altri percorsi, altre ricerche di significato nella e per la vita.

Ma poiché l’esistenza dell’altro non è un concetto astratto, bensì esperienza viva e vitale, relazione da persona a persona, un io-tu, che continuamente si rinnova, intendiamo lavorare nei nostri incontri attraverso la narrazione dei vissuti diretti, quotidiani dei nostri incontri, vicinanze o prese di distanza con chi è diverso o diversa da noi, per sesso, età, provenienza culturale. Aggiungiamo a questa nozione tradizionale della diversità anche il rapporto con la malattia, vissuta direttamente o da altri, come condizione che rende differenti le persone, muta le relazioni ed è un’esperienza del conoscere, se pure attraverso il dolore e la paura.

Affronteremo quindi nei nostri incontri, a partire da alcune considerazioni sul Doppio, come forma patologica di negazione dell’alterità, le differenti forme di relazione con la diversità quali ciascuna ha trovato nel proprio percorso di vita, adottando la narrazione autobiografica, scritta od orale, come modalità per il comporsi, ed accrescersi, del nostro sapere di esperienza.



Barbara Mapelli


 

Mi limito per il momento ad indicare solo alcuni testi di riferimento, altri ce li consiglieremo reciprocamente durante il percorso.

Aa.Vv., Vivencia Conoscere la vita da una generazione all’altra, Rosenberg Sellier, Torino 2003

Amin Maalouf, L’identità, Bompiani, Milano 2002

Barbara Mapelli, Nuove virtù, Guerini, Milano 2004

Barbara Mapelli, Dopo la solitudine. Pedagogia narrativa tra donne e uomini, Mimesis, Milano (in corso di pubblicazione)

Barbara Mapelli, Marina Piazza, Cuore di mamma, Franco Angeli, Milano 2000

Fatema Mernissi, L’harem e l’Occidente, Giunti, Firenze 2000

 

Il corso inizia mercoledì 26 settembre 2007 ore 15

Per informazioni e iscrizioni: 02.6597727 oppure 02.29518107