Cara Sara, ho letto questo libro da un po'. E' stato pubblicato piuttosto recentemente ed ho deciso di darlo in lettura alle mie classi quarte per l'estate. Parliamo da docenti: è piccolino, ha dei contenuti che mi servono nella classe sucessiva ecc. quindi ho preparato una piccola scheda che però darò loro solo dopo la lettura, per non suggerire percezioni ed interpretazioni. Te la invio, si tratta come mio solito di qualcosa di personale ed emotivo. Un saluto affettuoso Gemma

La voce del silenzio
di Gemma De Magistris


Il libro "La voce del silenzio" ha un sottotitolo "Memoria e storia di Maria Massone donna sottratta". Maria Massone è la nonna paterna della autrice Marirì Martinengo, che ce ne racconta la storia. E'' una biografia allora? Forse sì ma è anche una specie di regalo che l'autrice fa alla sua nonna mai conosciuta ed a noi lettrici. Si tratta veramente di una donna sottratta, ed in modi diversi. Io l'ho percepita non come donna fragile, anzi mi è parsa determinata, consapevole, capace di confrontarsi con il mondo e con le aspettative che esso ha rispetto a lei ed al suo ruolo e ad un certo punto mi sembra che scelga altro.

Siamo nel 1800, famiglia più che benestante, modelli rigidi per donne ed uomini. Maria ci offre una idea di delicatezza e tenerezza che non si dimentica con facilità. Maria segue i modelli, si sposa con un uomo che ama, cambia città (ambientazione Savona e Genova due città talmente diverse ora ed allora ma che amo profondamente), ha dei bambini, tanti ma non per l'epoca. Cinque bambini che vanno a balia, allontanati dalla mamma appena nati, cinque bambini che Maria non alleverà, perchè "non sta bene" ed ad un certo punto sarà internata in una casa di cura in un'altra regione.

In quanti modi, allora, Maria è "sottratta" o si sottrae? E' sottratta ai suoi figli, all'amore di suo marito, alle sue relazioni ma anche ai ricordi. Di Maria in famiglia non si parla, un piccolo scheletro nell'armadio o solo una rimozione accumulata negli anni. Anche ai nipoti ed alle nipoti Maria è sottratta, e l'autrice scrive "Le creature le furono tolte, poi fu tolta Lei, e definitivamente, a loro".

La scrittrice fa una bellissima ed interessante operazione, intreccia in modo equilibrato la vicenda di Maria che le appartiene, ad altro..al contesto culturale, alla quotidianeità, alle considerazioni sui disagi psichici ed il trattamento nel 1800, alla depressione post-partum ed ad altro ancora che creerebbe un elenco troppo lungo tanto da chiedersi come sia possibile che il libro sia piccino. Poco più di 100 pagine dense, delicate, ma precise e rigorose nella ricostruzione di una vicenda di una donna "comune".

Infine, una seconda parte in cui l'autrice ci comunica con discrezione e fermezza (ed è davvero difficile, mi pare, armonizzare questi due elementi) da dove è nato il suo desiderio di raccontare e racccontarsi, i criteri di ricerca per ricostruire una storia "vera" di una donna "assente" da cui si è sentita chiamare. Comincia così, con un richiamo, questo libro, appassionato ed insolito, preciso e strutturato.

Marirì Martinengo
"La voce del silenzio"
ed. ECIG, 2005
pag. 104, 10 euro