Arnaldo Spallacci, Maschi

di Beppe Pavan



Una new entry nella letteratura sul maschile. Un libro che, confesso, dopo le prime pagine mi ha fatto pensare: Ahi! un altro libro che parla di libri... In effetti, la prima parte di Maschi è un’analisi critica degli studi sul maschile – i cosiddetti men’s studies – con una distinzione importante tra quelli che della maschilità indagano “la dimensione simbolica (valori, ideali, stereotipi)” e quelli che “si attengono strettamente alle fonti, ai dati, ai documenti, alla ricerca empirica” (p. 41).
Il libro ci offre una doppia panoramica: sulla maschilità e sulle sue componenti sociologicamente (l’A. è sociologo) più rilevanti e indagate: il genere, il patriarcato, la paternità, la violenza sessuale... e sul cambiamento maschile: la crisi, i rischi, le diverse risposte. Gli studi sono sempre più numerosi e profondi e nessun aspetto della maschilità sembra potervisi sottrarre.
Raccolgo e condivido due suggestioni che mi hanno particolarmente stimolato:

  1. Sul piano storico: “La fine di un modello dominante di mascolinità (...). La fase storica iniziata cinquant’anni fa ha dunque ‘decostruito’ la mascolinità patriarcale, ma non ci ha consegnato una mascolinità moderna prevalente; (...) Di fronte agli uomini, quindi, sta la realtà concreta, multiforme di vite maschili in mutamento, di nuove identità non riconducibili a un unico modello” (p 183-184).

  2. Indagare i cambiamenti intervenuti e la conseguente gioia di vivere degli uomini in cammino, dei maschi plurali, degli uomini in gioco... potrebbe costituire una lieta novella da diffondere. Perché “diverse ricerche e analisi convergono”nel riconoscere che “il cambiamento sarebbe reale e non fittizio, avrebbe carattere strutturale e non episodico” (p 145-146).

Infine, un piccolo appunto. Al termine del cap. 5, quello sulla violenza sessuale, mi sono ritrovato a constatare la mancanza di considerazione nei confronti degli studi antropologici, mitoarcheologici, ecc – quelli di Marija Gimbutas, Riane Eisler, Merlin Stone... per non citarne che alcune. Anche la violenza sessuale maschile non è eterna – credo di aver capito- ma ha origini e una storia, che sono indagate quasi solo da donne e poco conosciute nel mondo patriarcale. Da questi studi nasce, a mio avviso, una prospettiva ottimistica: se le origini sono di natura culturale (come per i “rischi” di cui si parla a pag 130), una diversa educazione è possibile. Se l’impulso alla violenza stesse, viceversa, nel DNA del maschio della specie umana, allora non avremmo scampo. Ma non credo che sia così...

 

ARNALDO SPALLACCI
Maschi
Il Mulino, Bologna, 2012

pp. 200, €12

14-11-2012

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