"MASCHIO PER OBBLIGO"
contro la cultura della prevaricazione

di Medici per i Diritti Umani onlus
in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne


Vanessa Beecroft


Forte, muscoloso, peloso/glabro, conquistatore, virile, coraggioso, intraprendente, cacciatore, resistente al dolore, alla fatica, alla guerra, allo sport, all'alcool, alle superprestazioni erotiche: troppo spesso nelle società occidentali il maschio è condannato, sin dalla più tenera infanzia, ad essere un arrogante prevaricatore.
La famiglia, la scuola, la chiesa, l'esercito, la pubblicità, l'arte e la letteratura gli ripetono che egli ha il dovere di essere un maschio di questo tipo, ossessivamente diverso dalle femmine: si afferma che nel maschio è innata l'aggressività, fino ad assegnarli quasi una inevitabile "biologia" dell'amore per la violenza.

E' fatale che per contraccolpo la stessa società condanni le donne a subire l'approccio violento del maschio fino ad esserne vittime predestinate. E dunque la battaglia per la liberazione del maschio dal ruolo fittizio a cui è stato condannato è solo un'altra faccia della battaglia per la liberazione della donna e la sua protezione dalla violenza. Ma il processo deve investire entrambi i ruoli, altrimenti è destinato all'insuccesso.
Se noi assimiliamo a "malattia" questo stereotipo di violenza assegnato al maschio, come tale dobbiamo affrontarla su più versanti, privilegiando quello della prevenzione.
Lavorare per denunciare, rimuovere, mettere in discussione gli stereotipi culturali di formazione del maschio è contribuire alla prevenzione della violenza alle donne.

Maschio per obbligo", progetto di Medici per i Diritti Umani onlus, ha l'obiettivo di attivare una riflessione sullo stereotipo dell'uomo che lo inquadra nel cliché della virilità, intesa come prevaricazione. Il panorama dei cliché della virilità su cui agire è ampio e variegato: pervadono la pubblicità, i libri scolastici, i testi militari, i manuali educativi, i mass-media in genere e non ultimo le esternazioni dei nostri attuali governanti e le leggi che emanano.

Gli interventi nello specifico:

- Monitoraggio dei mass media in genere (tv, cinema, giornali, pubblicità, ecc.) per l'individuazione e la denuncia dei contenuti di violenza/aggressività relativamente alle relazioni eterosessuali ed omosessuali. Denuncia e diffusione degli interventi disinformativi/diseducativi che possano derivare da personaggi politici, dello spettacolo e comunque di risonanza pubblica.

- Attivazione a livello della popolazione generale e in particolare nei giovani della capacità di analisi e lettura critica dei contenuti sessisti dei mass media e della produzione culturale in genere (video, testi canzoni, libri, testi scolastici, ecc.). Elaborazione di materiale informativo/educativo (poster, cartoline, opuscoli).

- Riattivazione in ambito culturale/intellettuale del dibattito relativo agli stereotipi sessuali per ripristinare livelli di controllo/denuncia costanti e visibili (convegni, saggistica, dibattiti)

- Coinvolgimento del livello politico per garantire l'attenzione a livello normativo e legislativo di queste tematiche


Il progetto

Fra i compiti della nostra associazione c'è quello di "curare le popolazioni più vulnerabili nelle situazioni di crisi, vittime di ingiustizia sociale e di rivelare le minacce alla dignità col fine di contribuire alla loro prevenzione, sviluppando nuovi approcci alla salute fondati sul rispetto della dignità umana, denunciando con azioni di testimonianza la violazione dei diritti umani". Riteniamo di poter rispondere a queste finalità con un progetto, "Maschio per obbligo", che porti contributo alla prevenzione della violenza sulle donne, avviando processi di liberazione del maschio da stereotipi oppressivi, disagianti e fonti di conflitto sociale e relazionale, attraverso l'individuazione e la denuncia di quei fattori informativi/formativi che tramite i più variegati canali giungono ai giovani e orientano negativamente la loro formazione di individui sociali.

 

22-11-2008

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