cara
amica e compagna,
come sai l'Università delle donne insieme ad altre associazioni
ha lanciato a gennaio una sottoscrizione per un progetto
di aggiornamento di levatrici tradizionali in Afghanistan, organizzato
dalla ONG Shuhada di cui in ottobre avevamo incontrato la fondatrice e
presidente Sima Samar.
Inaspettatamente questa iniziativa ha incontrato non solo un notevole
favore (a giudicare dalla rapidità e generosità delle
donazioni) ma anche il desiderio di molte e molti di contribuire con iniziative
ulteriori (dopo il 18 gennaio, quando fu organizzato l'aperitivo presso
la sala dell'Unione Femminile).
Le riassumiamo: incontro con un gruppo della rete civica milanese che
ha accolto nel "salvadanaio
solidale" il progetto; un'assemblea dell'ITIS
Molinari dove gli studenti hanno raccolto 400 euro ("mezzo euro
di solidarietà"); un aperitivo con danze e coro presso il
Circolo della Rosa; a fine marzo andremo a Mantova dove le ostetriche
hanno organizzato un incontro con i medici e le istituzioni.
Altre cose sono in sospeso sia perchè le nostre energie hanno dei
limiti, sia perchè abbiamo bisogno di fermarci a riflettere su
quanto sta succedendo.
Verso metà aprile contiamo di organizzare un incontro pubblico,
con Evelina Colavito (OMID) e Cristina Cattafesta (Donne in nero e Emergency)
ora a Kabul; per riprendere il filo della riflessione a partire dall'elaborazione
sulla guerra della nostra associazione, dal documento "Non
in nostro nome" e dagli esiti di questa iniziativa.
Vorremo essere in più di 2 a organizzare tutto ciò; noi
pensiamo di vederci il 6 marzo alle 17.30 all'Università
delle donne (corso di porta nuova 32, milano) per parlarne, ti chiediamo
la disponibilità a partecipare.
maddalena e annamaria
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