Dedicato a Stefania Noce



Uno scambio tra Lea Melandri e Alessio Miceli

di Alessio Miceli – Maschile Plurale





31 dicembre 2011, sono con la testa in chiusura d'anno, un'ultima occhiata alle mail... quando Lea Melandri mi inoltra il suo post “Stefania uccisa perché donna”, pubblicato sul blog “La ventisettesima ora” del Corriere della sera (http://27esimaora.corriere.it/articolo/stefania-uccisa-perche-donna/). Poi leggo i commenti al post di Lea. Il primo commento è di una donna, interlocutorio. Una dozzina di interventi seguenti sono tutti di uomini, di cui soltanto uno rimane aperto al dialogo, gli altri sono un fuoco di fila, una batteria di obiezioni che spaziano dai luoghi comuni, tendenti a “neutralizzare” la violenza maschile, fino alla più aperta ostilità contro le donne.

Cioè questi uomini, sul sito di un giornale del ceto medio italiano nel 2011, stanno dicendo in sintesi che “è morta una persona, non l'ennesima donna per mano dell'ennesimo uomo in relazione di intimità” e che “questi discorsi sulla violenza degli uomini sono mezzi inventati, ma non vedete quello che fanno le donne? La violenza caso mai è la loro...”. Un capolavoro di buon senso comune, maschile medio, nell'Italia di oggi. Risultato: le donne non intervengono più, Stefania sparisce dal perimetro di questo dibattito che Lea voleva aprire a partire da lei, dalla sua morte, dalle sue parole. Rispondo con questa lettera di auguri, di un anno veramente nuovo.

Lettera aperta a Stefania Noce, a Lea Melandri, agli uomini interessati.
Per una nuova civiltà delle relazioni tra uomini e donne
(di Alessio Miceli – Maschile Plurale)


Cara Stefania, che hai mostrato una mente forte ed un cuore generoso nelle parole che ci hai lasciato;
cara Lea, che ci dai un'altra occasione di discussione di spessore;
voglio dirvi che leggere alcuni commenti maschili, che seguono al post di Lea sull'uccisione di Stefania, è molto istruttivo.
Ecco in sintesi, e in ordine di apparizione, le idee espresse nei commenti che più mi hanno colpito (e in cui immediatamente l'uccisione di Stefania sparisce, per diventare sempre un altro il problema: prevalentemente le donne!... o la società, il crimine, la follia...):
1) "Il problema sono le reti criminali (di cui fanno parte anche donne)"
2) "Le donne, nel 2011 in Italia, hanno accoltellato qualcuno (soprattutto uomini) un giorno sì e un giorno no e hanno ucciso 30/40 neonati"
3) "L'impegno di Stefania Noce è un atto d'accusa contro le donne indifferenti alle discriminazioni di genere...;
ma forse il problema della violenza sulle donne fotografato dall'Istat (ricerca del 2006) è dato dalla società disgregata del Nord, rispetto a quela del Sud...;
anzi no, l'indagine dell'Istat è fatta apposta contro gli uomini, commissionata per creare allarme sociale e scientificamente infondata... come dice in allegato Fabio Nestola (n.d.r. - presidente Associazione "Ex", cioè espressione della galassia dei padri separati)"
4) "Il problema sono le donne, che fanno le libere, le indipendenti, le emancipate, ma poi vogliono sempre l'uomo forte..."
5) "Le donne dovrebbero sottolineare i disturbi della personalità degli autori di violenza (n.d.r. non la ordinaria follia, la triste normalità della violenza contro le donne)..."
Allora io credo che questa lettura trasversale dei commenti al post di Lea sia già l'inizio di un altro, lungo commento da fare tra noi uomini (oltre che con le donne). E per adesso dico solo che abbiamo ancora tanto, tanto da fare...
Ma dico anche che qualcuno, pure tra gli uomini, sta già facendo qualcosa, PER UNA NUOVA CIVILTA' DELLE RELAZIONI TRA UOMINI E DONNE (vedi per esempio l'Appello uomini di Maschile Plurale: "La violenza contro le donne ci riguarda. Prendiamo la parola come uomini", in www.maschileplurale.it ). Ed è questo anche il mio augurio per il nuovo anno.
Ciao Lea, ciao Stefania.

 

24- 1-2012