Artisti (e artiste) maledetti
in mostra a Milano


Adriana Giannini

 


Amedeo Modigliani

 

È veramente un'occasione da non perdere quella che viene offerta dalla mostra di Palazzo reale che ricostituisce, dopo 70 anni  e grazie soprattutto ad alcuni suoi discendenti ma anche a  prestatori pubblici e privati, la collezione di Jonas Netter realizzando quello che era il suo più grande e disinteressato desiderio: far conoscere a un pubblico il più vasto possibile le opere degli artisti che era stato tra i primi a capire e ammirare. Perché Netter è stato un collezionista davvero speciale. Un borghese agiato, ma non molto ricco, riservato fino al punto di non farsi notare in società; sinceramente amante dell'arte comperava i quadri dei suoi protetti non per speculare, ma perché ne sapeva apprezzare il valore, anche quando nessun altro era disposto a farlo. Tra i suoi preferiti vi erano proprio Modigliani, valutato dai critici solo dopo la morte, Utrillo, i cui quadri agli inizi servivano solo a pagare qualche bottiglia di vino, Soutine, considerato nei suoi primi anni parigini un poveraccio i cui dipinti valevano pochi franchi.

Grazie alla conoscenza con il giovane e affascinante (si veda il bel ritratto che ne ha fatto Modigliani)  mercante d'arte Leopold Zborowski, un ebreo polacco pieno di geniali intuizioni e di fantasia, ma anche un po' imbroglione, Jonas Netter divenne così il più assiduo compratore  – e in molti casi l'unico sostenitore – del gruppo di artisti quasi tutti ebrei che a Parigi tra il 1910 e il 1920 gravitavano intorno a Modigliani e che per la loro cattiva condotta erano considerati artisti maledetti. Mise così insieme una ingente collezione di opere 120 delle quali sono esposte in questa mostra milanese veramente ricca e esauriente. Sono infatti  ben 27 gli artisti rappresentati, tutta la cosiddetta scuola di Parigi, compresa la timida e sfortunata Jeanne Hébuterne, la compagna degli ultimi anni di Modigliani, suicidatasi incinta di nove mesi due giorni dopo la morte per meningite tubercolare del suo amato compagno. Jeanne è presente in mostra, non solo come modella, ma anche con due inediti oli di buona fattura, anche se modestamente dipinti sul dritto e il rovescio di un cartone.

 


Suzanne Valadon, Tre nudi in campagna

 


Come ho detto sono quasi una trentina gli artisti esposti a Palazzo Reale ed è persino difficile riuscire ad apprezzare le innovazioni, il grado di eccellenza artistica e le peculiarità di ciascuno di essi. Ogni visitatore resterà colpito da qualcuno in particolare, riscoprendolo se già lo conosceva o scoprendolo se non aveva mai avuto occasione di vederne le opere. Chi scrive ha per esempio doverosamente ammirato la decina di incantevoli, ultraterreni ritratti eseguiti da Modigliani e la quindicina di impareggiabili vedute di Maurice Utrillo, ma ha anche fatto la scoperta della notevole abilità artistica della madre di quest'ultimo, la scandalosa, intelligente, libera Suzanne Valadon. Amata da artisti come Renoir, Degas, Toulouse-Lautrec, Satie, madre nubile di un figlio riconosciuto solo a otto anni da chi forse non era suo padre, sposata due volte, trasformatasi da sola da avvenente modella ad apprezzata pittrice, Suzanne è stata uno dei personaggi più noti e chiacchierati nei primi decenni del Novecento, ma è stata anche colei che ha instillato nel figlio, giovanissimo alcolizzato dal carattere problematico, l'amore per la pittura facendolo divenire uno degli artisti più ammirati e riconosciuti del suo tempo. Di Suzanne Valadon possiamo ammirare in mostra ben 11 lavori anche di grande formato che ci fanno conoscere un'artista  dotata di un tratto molto personale, capace di passare da audaci nudi di donna a espressivi ritratti e vividi paesaggi.

Un altro pittore dotato di fortissima personalità – e cattivo carattere – è Chaim Soutine, amico  e protetto di Modigliani il quale, benché i loro stili fossero diversissimi, ne ammirava le doti artistiche e lo presentò a Zborowski e Netter riuscendo alla fine a farlo apprezzare. Soutine è ben rappresentato in questa mostra con sconvolgenti ritratti e disturbanti paesaggi e nature morte. Molto diverso, anche se altrettanto interessante è il modo di dipingere di un altro amico di Modigliani, Moise Kisling, estroso,  ben voluto da tutti e molto più fortunato di lui. E poi Kikoine, Krémègne, Feder, Zawadowski e tanti altri, tutti per un verso o per l'altro da ammirare.

Sempre in mostra vale la pena di soffermarsi a guardare il bel filmato realizzato da Corrado Augias così come è consigliabile farsi accompagnare quadro per quadro dall'audioguida compresa nel prezzo del  biglietto. Ancora due parole sul catalogo edito da 24 Ore Cultura in vendita in occasione della mostra a 34 euro. Se potete comperatelo, è veramente ben fatto sia per gli esaurienti testi sia per la qualità delle immagini.


Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti

Palazzo Reale di Milano

fino all' 8 settembre 2013

Per orari, promozioni e ulteriori info
visita il Sito "Mostra Modigliani"

 

15- 3- 2013