Il voto e la politica, le donne non possono di più?

di Antonella Nappi


Regina Silveira

 

Il lavoro di riflettere sulla propria esperienza: dicendola, questo esercizio produce una consapevolezza più esplicita del solo pensare. Ascoltare le formulazioni del linguaggio porta a sapersi e ad ascoltare gli altri, è esercizio indispensabile per formulare progetti e mutare comportamenti.

Lo sappiamo da decenni noi femministe ma non lo facciamo più o solo saltuariamente. Invece ogni donna lo può fare e far fare a tutti, per una pratica politica profonda e plurale.

Questa politica dovremmo potenziare quotidianamente, con donne e uomini è invece diffusa la pratica di delegare la politica ai partiti degli uomini

La rappresentanza la tengo in conto anch’io: cerco sempre di far vincere nella rappresentanza quanto più sia possibile il male minore per non perdere la possibilità di avere istituzioni condotte da uomini che esprimono il male minore.

A fianco vorrei si progettassero e ottenessero finanziamenti per scuole di pratica politica dei cittadini che su ogni tema sviluppassero richieste dal basso, condotte dalle donne soprattutto sugli argomenti di una agenda politica che parta dalla vita quotidiana.

La produzione della qualità della vita quotidiana è l’opposto del consumo di merci, questa è nuova economia e nuova politica.

 

4-03-2010

home