Boccasile, dalle pagine di "Settebello", diretto da Zavattini
e Campanile, con le sue femmine corpose e procaci si inserisce nel nuovo
corso voluto dal regime: la donna anticrisi, tranquillizzante, dai fianchi
larghi e prolifici dev'essere l'immagine della nuova italiana. La radio
trasmette zuccherose canzonette dove abbondano felici mammine in casettine
di periferia, il cinema italiano sforna "filme" popolari con personaggi
femminili virtuosi e materni, ma nonostante gli sforzi della propaganda
di regime le donne italiane continuano a lasciarsi sedurre dai miti hollywoodiani
che propongono tipi di donne perdute, sensuali, con trucchi vistosi e marcati,
o androgine "Grete" dal viso pallido ed inquietante.
Frequenti i richiami ai giornali che si occupano di produzione cinematografica,
attraverso le "veline" di regime, per un sostegno aperto alla
produzione italiana e per un boicottaggio della produzione di Hollywood,
che contribuisce a divulgare modelli di comportamento "antieducativi,
soprattutto nel campo femminile".
La satira, con la sua pungente ironia sulle aspiranti attrici, rivela gli
aspetti più gretti dell'ambiente del cinema, tra ricatti di produttori
e registi e protezioni imposte da alti gerarchi..
La parte finale della mostra, la più significativa e divertente,
ripercorre attraverso la raffigurazione di eroiche massaie alle prese con
ricette autarchiche o di giovani e sognanti ragazze di fronte agli eventi
della guerra, l'ultimo periodo del ventennio. Dopo le sanzioni, la donna
diviene protagonista delle "battaglie" ingaggiate dal regime:
da quella del grano a quella contro gli sprechi. La massaia rurale, mito
particolarmente caro al regime, impara che "l'agave, raschiata, dà
una preziosa fibra per fare tela da sacchi": attraverso il controllo
dei consumi e dosando con ingegno le poche risorse a disposizione, ella
mette in pratica le nozioni di economia domestica studiate sui banchi di
scuola.
Dai rotocalchi alle riviste scolastiche, i giornali rivolti alle famiglie
abbondano di consigli e ricette autarchiche (tra cui "finte bistecche"
e "fritto di finto cervello"):
"La tua cucina sia basata sulle saporite minestre, asciutte o in brodo,
che mettono una buona base all'appagamento dell'appetito. Mentre cuoce il
minestrone, nella medesima pentola puoi mettere le patate o la zuppa per
la purea, i fagioli e le cipolle per l'insalata, la carne per il lesso e
così, con un'unica fiamma, puoi ammanire minestra e pietanza. La
polenta deve tenere un posto d'onore nell'alimentazione invernale, accanto
ai legumi e agli intingoli vegetali, quando non c'è carne".
Agli umoristi è affidato il compito di ironizzare e sorridere sui
disagi della guerra: il razionamento dei viveri, il tesseramento del burro
e dell'olio, la sofisticazione dell'aceto sono temi ricorrenti nelle vignette
de "Il Travaso delle idee" ed "Ecco Settebello", dove
fini illustratori come Albertarelli, Apolloni, Onorato, Molino, Boccasile,
tratteggiano argute e straniate figure femminili assorte unicamente dalla
materialità della sopravvivenza.
Le vignette sono tratte dalle due testate: "Ecco
Settebello" e "Il becco giallo".
Per informazioni sulla mostra
amimp37@hotmail.com
|