Pubblichiamo
il documento con cui è stato convocato l'incontro di Roma, Sabato
5 novembre presso la Casa internazionale delle donne.
Gli
Atti del precedente - Post referendum - sono stati
pubblicati (come supplemento al numero del 13 settembre 2005) dal Paese
delle donne e si possono richiedere alla rivista stessa.
"Non
solo referendum"
La morale, la legge, la politica, proseguiamo il percorso
di
Maria Luisa Boccia e Grazia Zuffa
Nell'incontro del 21 maggio che abbiamo intitolato "Non solo referendum",
molte hanno concordato sull'esigenza di costruire un percorso dopo il
voto. A tutte noi il confronto elettorale, e la semplificazione dei temi
che ha imposto, stava stretta. Già in quell'occasione si è
avvertito il divario tra il dibattito nella scena politico-mediatica e
la riflessione che richiedono questioni quali: la ricerca scientifica
e le tecnologie, il conflitto simbolico sul venire al mondo e le figure
genitoriali, la funzione della legge e la distinzione tra etica e diritto.
La secca sconfitta nel referendum aggiunge nuovi motivi di approfondimento
e discussione tra noi. Molte e diverse possono esserne state le ragioni.
Vi sono quelle attinenti al merito delle tecnologie che, pure estranee
all'esperienza della gran parte di donne e uomini, hanno però un'inquietante
impatto sull'immaginario. Tra queste, alcune ci coinvolgono più
da vicino : la difficoltà di nominare il desiderio femminile di
maternità; cosa ne è dei corpi, cosa ne è della relazione
tra uomo e donna. Ve ne sono altre attinenti alla politica. Nonostante
il nostro discorso avesse alle spalle un lavoro di riflessione, nonostante
l'impegno di molte a farlo vivere nella campagna elettorale, dobbiamo
prendere atto che troppo poco questo ha segnato quel dibattito, né
è riuscito ad influire sul voto. Ha prevalso la contrapposizione
tra Vita e Scienza, tra la laicità e l'etica dei valori.
Dopo il voto la sconfitta è stata invece nostra: ed è tornato
il ritornello sul silenzio delle donne, delle femministe innanzitutto.
C'è, e non da oggi, un'evidente strumentalità e approssimazione
nel come si dà conto delle idee e pratiche femministe. Ma la difficoltà
più seria è la mancanza di una sfera pubblica in grado di
accogliere e far circolare un discorso e un agire politico altro da quello
costruito sull'intreccio sempre più stretto ed autoreferenziale
tra il sistema politico ed i media. A distanza di oltre un decennio dall'emergere
della crisi della politica, e di fronte al suo acuirsi, dovremmo non solo
riprenderne l'analisi, ma cercare nuove forme di comunicazione tra noi
e una diversa incisività.
In questi mesi alcuni dei nodi allora emersi si sono ripresentati. Primo
tra tutti quello di un rilancio, con modalità inedite, della sovrapposizione
di religione, morale, legge. Dalla fecondazione, ai Pacs, alla pillola
RU486 e all'ultima offensiva sull'aborto. E' sempre più compromessa
la laicità dello Stato dalla scelta di alcune istituzioni della
Chiesa di assumere un ruolo politico diretto, andando ben oltre il piano
del richiamo ai valori morali fino a pronunciarsi sulla validità
e legittimità costituzionale delle norme. Ma non c'è solo
l'iniziativa della Chiesa. La novità più consistente è
sul versante della politica, sempre meno in grado di esprimere una qualità
alta della politica stessa e sempre più esposta all'attrazione
dei "valori " fino all'esplicita messa in questione della laicità
dello Stato .
Ma soprattutto dovremmo interrogarci sulle spinte che attraversano la
società, che vengono riassunte e semplificate come il ritorno del
sacro: sintomo di un profondo disagio di civiltà, ma anche di una
ricerca attiva di senso, tanto più sentita quanto più si
immiserisce la sfera dell'agire collettivo e dell'impegno civile.
Ha collaborato
all'organizzazione dell'incontro l'Associazione Generi e Generazioni
9 Novembre
2005
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