Si tratta della raccolta di tre racconti accomunati, a mio parere, dalla negazione dell'ovvio, dalla sconferma delle apparenze. Nel primo, Le nonne appunto, due donne, amiche dalla culla, conducono una vita talmente parallela che l'amore incrociato non per i mariti, ma per i figli, l'una dell'altra, appare come la scelta più naturale. Naturale come la vita di spiaggia. Sarà invece il matrimonio dei ragazzi, deciso quasi a freddo per uscire da una situazione tanto anomala, a portare scompiglio nelle loro vite e a creare sofferenza. Il secondo, Victoria e gli Staveney, segue la vita di una bimba di colore nella Londra di oggi: una città dove nonostante le lotte e l'impegno di molte brave persone democratiche e antirazziste, la discriminazione razziale è fortissima e l'integrazione quasi impossibile. Anche se una ragazza nera e un ragazzo bianco possono frequentare la stessa scuola da bambini, avere rapporti sessuali da adolescenti e perfino una figlia in comune. Il terzo, Il figlio dell'amore, è una storia di guerra: ci parla di quanto la vita di un giovane ne possa essere segnata. Una seconda guerra mondiale senza battaglie e senza bombardamenti, né Germania e nemmeno sbarco in Normandia, una guerra ambientata sul mare e in India, ma - come tutte le guerre - piena di sofferenza, assurdità dell'esercito, desolazione e solitudine. Così l'amore è il sogno di una serenità fuori dal mondo, l'abbandono alla piena dei sentimenti inarrestabile e violenta come la marea. Oltre le vicende, il fascino di questa lettura sta nella purezza della narrazione della Lessing, che sa offrirci una pluralità di punti di vista assolutamente precisi e mai scontati; una articolata analisi delle più sottili sfumature degli stati d'animo, la fotografia di un'esistenza in poche battute. Indimenticabile la sequenza introduttiva di Victoria e gli Staveney narrata tutta con lo sguardo di una bambina di nove anni, dall'interno delle sue conoscenze e della sua visione del mondo. E si viene condotti a rilevare le vie profonde e semplici attraverso cui talune esperienze infantili possono incidere su tutta una vita.
Doris
Lessing
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