Nozze in Galilea

 Regia di: M. Khleifi

Belgio 1988, 115’

 

In seguito a manifestazioni di protesta contro gli occupanti israeliani avvenute in un villaggio arabo nella Galilea, il governatore militare ha proclamato la legge marziale. Sono prossime le nozze del figlio del Mutkar Abou Adel, il capo-villaggio, che intende celebrarle secondo la tradizione, con memorabile solennità. Il Mutkar si reca quindi dal governatore israeliano e lo prega di sospendere temporaneamente il coprifuoco perché tutto il villaggio possa partecipare alle nozze. La sospensione viene concessa, a patto che tutto si svolga entro 24 ore e che vengano invitati, quali ospiti d’onore anche lo stesso governatore e tre ufficiali - due uomini e una donna. L’intento è di avvicinarsi e spiare i piani dei ribelli palestinesi. Il Mutkar accetta, ma al villaggio non trova tutti concordi con la scelta fatta. Alcuni giovani anzi congiurano - sia pure in modo assai maldestro - per eliminare il governatore e la sua scorta.

Ha inizio la festa di nozze, con tutti i rituali che la precedono e l’accompagnano, fino all’attesa del "lenzuolo-verità" che confermi la consumazione del matrimonio e la verginità della sposa. Psicologicamente bloccato dall’atmosfera di tensione che sente intorno a sé e dal cerimoniale cui viene costretto, percepito come anacronistico, il giovane non riesce ad unirsi all’amata, la quale salva in extremis la situazione macchiando da sé il lenzuolo e ponendo così fine alla festa e al rischio incombente di ben altro bagno di sangue.

Il film racconta il tutto con serietà ma anche con ironia, incastonando nella storia portante alcune scene davvero divertenti, come l’episodio del cavallo che si va a cacciare in un campo minato costringendo il governatore israeliano e il capo palestinese a collaborare per farlo uscire vivo; il primo con l’aiuto della mappa del campo minato ed il secondo con i richiami in arabo che guidano l’animale.

Emblematiche sono le figure del bambino e del nonno, entrambi assai poco interessati a tutto ciò che si svolge attorno a loro, che al termine della festa, scenderanno tranquilli nell’uliveto ad aspettare una nuova alba.