Lin e Vin, quel Nobel vinto 'da lei'

Elinor Awan Ostrom e Vincent Ostrom
insieme per una nuova Economia

Liliana Moro

 

Lin e Vin controllano di aver caricato in macchina tutti i libri e gli appunti che serviranno per continuare le loro ricerche in vacanza. Sarebbe un disastro accorgersi di aver dimenticato qualcosa: la loro meta è lontana più di 1300 kilometri da Bloomington, nello stato dell'Indiana (USA), dove vivono. Il viaggio non li spaventa, lo conoscono bene e anzi lo amano al punto di annotare in un taccuino le tappe più significative fino alla loro destinazione: l'isola di Manitoulin, nel lago Ontario, Canada. Qui trascorrono periodi di assoluto relax; nel cottage che perfezionano ad ogni estate non ci sono molti confort, non c'è nemmeno l'elettricità. Questa è la vita che amano: semplice ed essenziale, vicino alla natura.

Elinor Awan Ostrom (1933 – 2012), Lin per gli amici, è stata la prima e finora unica donna a ricevere il premio Nobel per l'Economia, assegnatole nel 2009 con la motivazione di aver dimostrato come i beni collettivi possano essere gestiti efficacemente dalle associazioni di utenti.

Vincent Ostrom (1919 – 2012) è stato docente di Economia Politica all'Università della California e poi all'Università dell'Indiana, ha fatto parte di numerosi enti statunitensi di ricerca in Economia Politica ed è stato membro della redazione di riviste specializzate.

Insieme hanno fondato un'istituzione di riferimento per la ricerca nelle scienze sociali: il “Workshop in teoria e analisi politica” dell'Università di Bloomington, Indiana. Un centro tuttora in attività che si è occupato e si occupa dell'uso di risorse come l'acqua, le foreste e in genere dei beni collettivi fondamentali, anche in collaborazione con la FAO.

 

Elinor e Vincent si sposarono nel 1963, lei stava studiando per il suo Ph.D. in Scienze Politiche all'Università della California con una ricerca sulla gestione dei bacini idrici sotterranei, lui era docente della stessa disciplina. Entrambi erano interessati a verificare scientificamente possibilità inedite di rapporti economici e sociali, attenti alla collaborazione e alle iniziative autonome delle collettività. Le prese di posizione, presenti nelle pubblicazioni di Vincent Ostrom, a favore di una organizzazione policentrica delle aree metropolitane, gli provocarono attriti con la dirigenza dell'Università di Los Angeles così che nel 1965 egli accettò la proposta di una cattedra a Bloomington. Lei per seguirlo si adattò ad insegnare in un corso che si teneva alle 7.30 del mattino. L'Università dell'Indiana da quel momento sarà l'ambiente in cui gli Ostrom svilupperanno le loro ricerche e anche un'intensa attività formativa.

 

Il Workshop è la loro famiglia

Nel 1973 decisero di fondare un laboratorio di teoria e analisi politica. Siamo negli anni '70 e niente sembra impossibile a chi voglia esplorare il nuovo. Non realizzarono un dipartimento, ma un laboratorio perchè Vincent era convinto che sia necessario salvaguardare la dimensione artigianale della ricerca.

Il loro “Workshop in teoria e analisi politica” divenne un centro di ricerca esemplare per il livello scientifico e per le relazioni interne: Elinor ne parlava come di una famiglia per sé e per il marito, che non hanno mai avuto figli. Si tratta di una situazione in cui vengono messe in rapporto le ricerche attuate sullo stesso oggetto in ambiti disciplinari diversi (economia, scienze politiche, antropologia ...) e anche ricerche realizzate con diversi metodi d'indagine. Una sana interdisciplinarità che permette lo scambio di informazioni raccolte da specialisti che normalmente non entrano in contatto, anche se magari stanno indagando sulla medesima realtà (Elinor denuncia questa carenza nell'autobiografia che scrisse per la Nobel Prizes Foundation). Dovendo analizzare situazioni sparse un po' in tutto il globo, si basavano sul contatto con i ricercatori del posto e non sull'invio di propri studiosi per il mondo: erano convinti della validità del principio di scambio e collaborazione reciproca tra scienziati di diversi paesi. Un altro principio basilare del metodo seguito nel Workshop: muoversi continuamente fra teoria e osservazione empirica, che si devono alimentare a vicenda.


I beni comuni

In effetti la specificità dell'apporto di Elinor alla teoria economica, quello che le ha valso il Nobel, consiste nell'aver illuminato e documentato con estesa e meticolosa evidenza il fatto che è possibile una gestione collettiva ed efficiente delle risorse comuni.

Questo in opposizione a un principio largamente condiviso in economia: la cosiddetta “tragedia dei beni comuni”, risalente a Garrett Hardin (1915-2003). Secondo questa teoria tutti quelli che possono, godono i benefici ma non sostengono i costi dei beni che sono nella disponibilità comune. Di atmosfera, oceani, foreste nessuno ha cura, anche se ciò ne comporta la distruzione, nel lungo periodo. La tragedia sta nel fatto che i cittadini lasciati a se stessi non possono che comportarsi in modo irrazionale e autodistruttivo.

Elinor Ostrom ha osservato e dimostrato che non è così, che in molti luoghi del mondo: dalla Cina alla Svizzera, dalla Spagna alle Filippine, le comunità locali si sono date regole efficaci per conservare risorse comuni scarse e preziose, come l’acqua di fiume, i pascoli di montagna, i banchi di pesce, le foreste. Regole che sono state messe a punto attraverso prove ed errori e sono sopravvissute per secoli. O per decenni, come nel caso dei bacini idrici sotterranei della California, studiati dalla giovane Elinor, che vide come la loro progressiva riduzione spinse all’inizio del Novecento i loro fruitori a dotarsi di regole efficaci per autolimitarne il consumo, sfruttando le opportunità offerte dalla legislazione locale.

Su tutti questi temi l'elaborazione economica si intreccia fortemente con quella sociale e politica, essendo fondamentale analizzare la gestione dei rapporti interni ai gruppi di utenti e di questi con le istituzioni. Chiaramente questo è il terreno specifico del lavoro e degli interessi di Vincent Ostrom. Basti ricordare uno dei primi impegni della carriera accademica di Vincent, che negli anni 1955-56 lavorò in Alaska come consulente costituzionale e definì il principio secondo cui la popolazione è proprietaria delle risorse naturali dello stato, clausola inclusa poi nella costituzione dello stato dell'Alaska.

Gli Ostrom non hanno studiato solo situazioni marginali o sopravvivenze arcaiche, nelle attività del Workshop hanno analizzato anche le realtà più attuali come Internet, il luogo della condivisione di un bene comune assai prezioso: la conoscenza.

Sul piano teorico le loro ricerche hanno portato a chiarire che esiste una terza via tra pubblico e privato, tra stato e mercato, categorie economiche -soprattutto quest'ultima- che sono osannate e considerate intangibili, opposte ed escludentisi da una vulgata poco informata o forse interessata. Per gli studiosi, invece, sono delle pure metafore e non realtà che si verificano nel concreto dei rapporti socio-economici, dove assai sovente si osserva uno stretto intreccio tra pubblico e privato, tra stato e mercato.


Elinor e Vincent al termine di un lungo e fecondo sodalizio sono deceduti a pochi giorni l'uno dall'altra, lei il 12 e lui il 29 giugno 2012.

Il “Workshop in teoria e analisi politica” dell'Università dell'Indiana è ora intitolato a entrambi.

 


Il legame tra i due è stato tale che la scienziata è universalmente nota come “Elinor Ostrom” e a buon diritto con questo nome le è stato assegnato il premio Nobel; qui abbiamo voluto ricordare il suo nome di nascita condividendo l'opinione che anche questo piccolo segno contribuisce a riconoscere l'autonomia delle donne.


Bibliografia:

Sara Sesti, Liliana Moro, Scienziate nel tempo.100 biografie, Ledizioni, 2018

Elinor Ostrom, Governare i beni collettivi, Marsilio, 2006


Siti consultati:

https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/economic-sciences/laureates/2009/ostrom-bio.html

http://elinorostrom.indiana.edu

 

Questo articolo è apparso sul n.129, maggio 2018, della rivista Leggendaria

19-09-2018

 

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