Il Sud ribelle si risveglia con la parola delle donne

di Antonella Palermo


Milano, 14 gennaio 2006

Centonovantaquattroparoledilibertà. In difesa della legge 194, della autodeterminazione delle donne, della laicità dello Stato, del diritto alla salute; contro il vivere precario.

Le donne del Sud scendono in piazza a Napoli oggi (11 febbraio) pomeriggio. Ad un mese dalla grande mobilitazione di Milano, a trent’anni di distanza dalle battaglie femministe, per non tornare indietro.

Dice Imma Panico: «Questa manifestazione è un’occasione importante per diversi motivi. Innanzitutto perché - spiega - è la continuazione di un percorso che è esploso spontaneamente nei movimenti nelle piazze di Milano e Roma. Così a Napoli continuerà quella spontaneità, quella allegria, quella forza con cui le donne e gli uomini hanno già affermato i principi di libertà di scelta e di autodeterminazione».

Imma è giovane: «Diritti che per la mia generazione sembravano acquisiti rischiano oggi di essere messi in discussione. E’ importante tornare in piazza per difenderli dagli attacchi di un fondamentalismo clericale che sta mirando alla basi lo stato laico.

Anche per questo motivo - ricorda - ci sarà una sorta di gemellaggio ideale tra la piazza di Napoli e quella di Roma (dove, nell’anniversario dei Patti Lateranensi, Fare breccia marcerà per l’autodeterminazione, ndr)».

Difesa dello stato laico, dunque. Ma anche un nuovo, migliore sistema sanitario. Perché l’attacco alla legge 194 del 1978 passa anche attraverso l’attacco ai consultori, e la difesa concreta dell’autodeterminazione passa, allora, inevitabilmente, anche per un migliore sistema sanitario.

«Soprattutto al Sud - ricorda Imma - dove abbiamo un tessuto economico sociale particolarmente disastrato e dove un buon presidio pubblico sanitario diventa fondamentale. Con la manifestazione di oggi, dunque, il Sud ribelle si risveglia con la parola delle donne che vogliono riappropriarsi dei propri diritti e dei propri territori».

Da Caserta, Carmela De Lucia è alle prese con l’organizzazione dei pullman che oggi porteranno tante compagne e qualche compagno alla manifestazione di Napoli. Ma sta anche lavorando per costruire, assieme alle altre donne di Rifondazione Comunista, una nuova campagna di lotta per il potenziamento dei consultori e per la difesa del diritto alla salute.

La parola d’ordine per Carmela è “autodeterminazione”. «Gira tutto attorno a questo concetto, è la parola chiave», dice. E spiega: «Dobbiamo riappropriarci veramente di questo termine. Dobbiamo farlo a trecentosessanta gradi, dal problema della 194 alla partecipazione delle donne alla politica. E’ una battaglia che portiamo avanti anche nel partito».

Ma l’autodeterminazione, spesso, cozza con la precarietà dei giorni nostri, i tempi della maternità rischiano di essere negati dalla precarietà del lavoro. «A Sud le difficoltà si sentono ancora di più. Non a caso il cartello di Napoli parla anche della precarietà del lavoro, noi siamo quelle che più di tutte subiscono il senso della precarietà e questo ovviamente minaccia concretamente la libertà di scelta».

Il corteo della manifestazione “194paroleperlalibertà” si muoverà da piazza Plebiscito alle 14 e si concluderà a piazza Matteotti con gli interventi di numerosi artisti. Tra gli altri, Cloris Brosca, Antonella Stefanucci, Rosalia Porcaro, Isa Danieli, Marina Confalone, Annamaria Ackermann, Nina di Majo. Presenterà Rosaria De Cicco.  

 

questo articolo è apparso su Liberazione del 11 febbraio 2006