Augusta Palombarini

Gettatelli e trovatelli

 

Gettatelli, trovatelli, ma anche projetti, innocenti, erano i nomi con i quali venivano chiamati gli esposti, cioè i bambini abbandonati. Un fenomeno, quello dell'esposizione, che è stato molto studiato dagli storici negli ultimi decenni e che ancora riveste un notevole interesse storiografico.
Infatti, nell'Europa di età moderna furono milioni i neonati "gettati" nella ruota dei brefotrofi, gran parte dei quali destinati a morire dopo poco tempo: una "strage degli innocenti" paragonabile ad un "infanticidio legalizzato". Questo studio è il risultato di ricerche condotte negli archivi marchigiani e oltre ai dati quantitativi, purtroppo impressionanti, cerca di ricostruire anche le motivazioni che hanno spinto decine di migliaia di genitori a prendere una decisione tanto drammatica, come testimoniano i messaggi rinvenuti tra le fasce dei bambini abbandonati.
 

Augusta Palombarini,
Gettatelli e trovatelli.
I bambini abbandonati nelle Marche (XVI-XX secc.)
Affinità elettive edizioni, Ancona, 2005

 

 
Giorgio Kienerk, Lettrice

Lo scandalo dell'alfabeto
 

Per secoli, anzi millenni, metà della popolazione, quella femminile, salvo pochissime eccezioni, è stata volutamente tenuta lontana dall'istruzione con varie giustificazioni legate all'unico ruolo concesso alle donne, quello di moglie e di madre; in realtà con il preciso intento misogino sul quale l'altra metà della popolazione, quella maschile, concordava e cioè di mantenere, attraverso l'ignoranza, il controllo e il potere sulle donne.
Almeno sino all'Unità, dunque, per scuola femminile bisogna intendere unicamente scuola di lavori femminili e di preghiere, dove tutt'alpiù si insegnava a leggere mentre la scrittura era ritenuta pericolosa e perciò vietata, come ad esempio, nel conservatorio di Senigallia.
 

Augusta Palombarini,
Lo scandalo dell'alfabeto.
Educazione e istruzione femminile nelle Marche tra Otto e Novecento
Affinità elettive edizioni, Ancona, 2004