Candace Pert, Molecole di emozioni
di Liliana Moro


A volte ci si imbatte in un libro importante. Questo lo è: una scienziata vi narra la sua vita e le sue ricerche biologiche in laboratori al massimo livello di università ed enti pubblici. Basterebbe questo perché la sua lettura si segnalasse come significativa, data la scarsità di opere del genere.

Tuttavia in questo caso vi è qualche cosa di più: lo sguardo dell'autrice è volto a illustrare le dinamiche interne alla scienza, sia nel senso delle passioni che muovono i ricercatori e che li legano all'oggetto della loro specialità - la biologia del cervello, in questo caso - ma anche nel senso dei meccanismi relazionali che operano nei centri di ricerca, nelle istituzioni accademiche, nelle redazioni delle riviste specializzate e come ciò sia legato a centri di potere economico, come le industrie farmaceutiche.

Candace Pert, infatti, è una biologa e si è occupata di effetti degli oppiacei, fin dagli anni Settanta, e poi di cure per il cancro e per l'Aids: si trovava quindi in una posizione particolare per osservare, e vivere, la relazione tra ricerca e potere, tra scienza e finanza.

La narrazione della scienziata, pur affrontando temi di tale spessore e fornendo tutte le informazioni scientifiche necessarie a comprendere modi e contenuti del suo lavoro, non è pesante. In effetti l'autrice compenetra trattazioni scientifiche e narrazioni sul suo vissuto, osservazioni sul comportamento dei suoi colleghi, descrizioni degli ambienti (dei laboratori, dei congressi, dei viaggi, delle case) e delle persone che incontra.

Si può dire che metta in pratica l'approdo fondamentale della sua ricerca: l'unità di corpo e mente, il legame tra emozioni e salute. Partita dalla scoperta della base biologia del sentire è approdata a un nuovo paradigma scientifico, assurdo per il pensiero occidentale e familiare alla scienza orientale: l'organismo umano come "... rete psicosomatica di informazioni, che unisce la psiche, comprendente tutto ciò che è di natura chiaramente non materiale, come mente emozione e anima, al soma, che è il mondo materiale delle molecole, delle cellule e degli organi."

Questa scoperta, che comporta l'attraversamento di confini ritenuti invalicabili, le è stata possibile anche grazie al fatto di essere una donna poiché "le donne, avendo un corpo calloso (il fascio di nervi che unisce l'emisfero destro del cervello a quello sinistro) più spesso, possono compiere con relativa facilità il passaggio dall'emisfero sinistro (razionale) a quello destro (intuitivo) e viceversa." I risultati ottenuti mettendo al massimo frutto tale abilità possono essere, come in questo caso, piacevolmente sorprendenti e stimolanti.

 

Candace B. Pert,
Molecole di emozioni. Il perché delle emozioni che proviamo
Corbaccio, 2000
pagg.430  Euro 18,08