Segnaliamo da l'Unità questa sintesi sulla "Legge per la fecondazione assistita"



Cosa prevede la proposta di legge sulla procreazione assistita
di Wanda Morra



Frida Kahlo


In Senato si sta approvando la proposta di legge sulla fecondazione assistita. Una proposta per molti versi oscurantista e fortemente discriminatoria per chi non ha mezzi economici. Fortissima è l'opposizione dei movimenti femminili, ma il confronto in molti casi travalica i limiti degli schieramenti politici. Data la complessità e le polemiche sull'argomento vi proponiamo alcune domande e risposte sui contenuti del provvedimento.


Cos'è la fecondazione assistita?

Si tratta di una fecondazione ottenuta atraverso l'inseminazione artificiale, che può essere: intrauterina (IUI), intraperitoneale (IPI), tubarica (perfusione tubarica spermatica, PTS). La procedura consiste nell'immissione, con un sottile catetere, del liquido spermatico direttamente nella sede prescelta, per favorire quindi una fecondazione spontanea. Tra le molte tecniche in continua evoluzione, la FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento nell'utero) è la più utilizzata: è relativamente poco invasiva e garantisce una buona percentuale di successi (25-50%). Tecnicamente comporta il prelievo degli ovociti dalle ovaie della donna, la loro fertilizzazione in laboratorio (in provetta) con gli spermatozoi del partner e il trasferimento nell'utero, da 3 a 6 giorni più tardi, degli embrioni che si sono sviluppati.

Quando si può ricorrere alla fertilizzazione medicalmente assistita?

Solo se non ci sono altri metodi per rimuovere le cause di infertilità, e limitatatamente ai casi di infertilità inspiegabile o determinata da cause certificate da un atto medico. Gli specialisti della Società di ginecologia e ostetricia (Sigo) in vista del voto sul Ddl in Aula al Senato da mercoledì, hanno condensato in un lungo documento le critiche al provvedimento. A questo proposito affermano che precludere il ricorso alle tecniche di concepimento assistito alle coppie che non abbiano problemi di fertilità ma che siano portatrici di patologie genetiche e cromosomiche trasmissibili al concepito, rappresenta una mancanza di tutela del diritto alla salute e solleverebbe questioni di legittimità costituzionale.

Chi potrà ricorrere alle tecniche di procreazione?

Le coppie formate da persone maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile ed entrambe viventi. No, insomma, ai single, ai gay, alle «mamme-nonne» e alla fecondazione post mortem.

È consentita la fecondazione eterologa, cioè con seme di persona estranea alla coppia?

No. Non si possono utilizzare gameti eterologhi, cioè ovuli o spermatozoi non appartenenti alla coppia di aspiranti genitori. È possibile, insomma, solo la cosiddetta inseminazione omologa.

Una volta iniziato il trattamento, si può cambiare idea?

Sì. Ma solo fino al momento della fecondazione dell'ovulo. Secondo la Sigo, il fatto il che, dopo, la paziente non possa più modificare la scelta di ricorrere al concepimento assistito - sottolinea il documento - sembra presupporre un trattamento sanitario obbligatorio. Ma questo può essere effettuato contro la volontà del paziente solo nel caso di un'espressa disposizione di legge.

Quanti embrioni si possono produrre per ciclo di fecondazione assistita?

Non più di tre per volta, ovvero il numero necessario ad un unico e contemporaneo impianto. Secondo la Sigo, questo significa che ogni donna, per avere le stesse percentuali di gravidanza oggi ottenibili, dovrebbe, in media, triplicare i cicli di procreazione medicalmente assistita.

Gli embrioni si possono adottare?

Sì, nel caso in cui siano congelati e non si conoscano i genitori biologici. O quelli di cui non sia stato chiesto l'impianto da almeno tre anni.

È possibile la sperimentazione sugli embrioni?

Solo se si perseguono finalità terapeutiche e diagnostiche per tutelare la salute e lo sviluppo dell’embrione stesso. Restano vietati la produzione di embrioni ai fini della ricerca, la selezione, la clonazione, la selezione a scopo eugenetico di embrioni e gameti, interventi diretti a modificare il patrimonio genetico o predeterminare caratteristiche genetiche, a meno che non ci siano finalità terapeutiche e diagnostiche. È vietata anche qualsiasi tecnica che possa predeterminare o alterare il patrimonio genetico dell'embrione.

Quali sono i diritti del nato e del nascituro?

Il progetto di legge assicura il diritto a nascere del concepito. I bambini che nasceranno dall'applicazione di queste tecniche saranno figli legittimi della coppia o acquisiranno lo status di figli riconosciuti della madre o della coppia stessa.

Quali informazioni sono previste?

La coppia dovrà essere accuratamente e costantemente informata sulle tecniche e sulle varie fasi della loro applicazione, in modo da consentire una scelta consapevole.

Cos’è la crioconservazione? E quando è consentita?

Si tratta di una procedura utilizzata per conservare a bassissima temperatura (in azoto liquido) embrioni o gameti. È consentita solo quando il trasferimento nell'utero degli embrioni non risulti possibile per gravi e documentati problemi di salute della donna che non erano prevedibili. Gli embrioni possono rimanere congelati fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena possibile. Secondo i critici di questo sisegno di legge, si tratta di un'altra limitazione alla fecondazione.

Quali saranno le strutture autorizzate a seguire gli interventi di procreazione?

Le strutture pubbliche o private autorizzate dalle Regioni e iscritte in un apposito registro che verrà istituito presso l'Istituto Superiore di Sanità; i centri dovranno rispondere a requisiti che saranno determinati con un apposito Dpr (Decreto del Presidente della Repubblica)

Come verrà punito chi viola la legge?

Sono previste una serie di sanzioni amministrative, civili e penali rapportate alla gravità delle violazioni delle disposizioni della legge: chi utilizza gameti estranei alla coppia rischia una multa che va da 300.000 a 600.000 euro; tra i 200.000 e i 400.000 euro saranno pagati da chi applica la Pma a un single, un minorenne, a coppie dello stesso sesso; se non viene raccolto il consenso nei modi previsti dalla legge le multe vanno da 5.000 a 50.000 euro; se la struttura non è autorizzata, la sanzione può arrivare a 300.000 euro; per il commercio di embrioni o gameti è prevista la reclusione da 3 mesi a 2 anni e multe da 600.000 a un milione di euro; per tentativi di clonazione si rischia la reclusione da 10 a 20 anni e la multa da 600.000 a un milione di euro.