Poesia a Cernusco

Nicoletta Buonapace

 

In una delle due giornate d’incontro, che il gruppo di Cernusco ha voluto dedicare alla poesia, il 10 e il 17 Marzo, ci sono stati momenti di grande emozione.

Mi soffermo sulla seconda di queste giornate, perché la più viva ed intensa. In questi anni abbiamo letto, ascoltato, analizzato i testi e le vite di molte grandi poete, e ho vissuto con gioia la possibilità di una lettura collettiva, aperta alle interpretazioni di ciascuna/o, che sempre ha aggiunto qualcosa alla lettura critica, letteraria, politica, che, con uno sguardo allenato dalla prospettiva femminista, potevo portare. Dicevo del desiderio di soffermarmi sul momento in cui chi partecipava al gruppo, ha colto la mia sollecitazione a un’esperienza d’incontro con la parola scritta, con la poesia che può nascere quando, abbandonata quella sorta di soggezione che l’idea di “Poesia” spesso induce, si sperimenta la possibilità di un linguaggio altro, libero dai vincoli della comunicazione quotidiana.

Quando ho invitato il gruppo a una sorta di meditazione, seguita da un gioco linguistico il cui scopo era associare i sensi, con cui conosciamo e sperimentiamo la realtà, a una parola significativa per la persona che intimamente l’aveva scelta, non sapevo cosa aspettarmi.
Di fatto, la cosa più bella è stata condividere insieme una sorpresa, riconoscere (venire perciò a una nuova conoscenza) che la poesia s’intreccia con i sapori, gli odori, il corpo, e che quando la parola in qualche modo “s’incarna”, risuona con accenti più veri.
Così il senso di quella che chiamiamo “vita” richiama l’intensità con cui mordiamo un frutto di cui sentiamo tutto il sapore e la sensuale “sugosità”, mentre la tristezza di una sala d’aspetto in ospedale, dal non senso delle vuote parole, può d’un tratto aprirsi, quasi con pudore, al sentimento di una trepidante speranza attraverso le parole di una vecchia canzone. Ma anche la sorpresa e la tenerezza di uno scampanellio tra dita che attendono risposta, la lunga linea rossa di binari su cui viaggiano sognatori, o l’infinitezza di una cupola celeste che si fa ruvida campana, a richiamare la finitezza del nostro stare sotto questo cielo. Ma anche l’esperienza della condivisione in una sala animata da musiche e passi di danza.
La chiave di ogni poesia, mi sembra qui segnare un’esperienza d’incontro, la capacità di andare oltre sé per raggiungere l’altra/o quando, per certi versi, si riesce a dimenticare se stesse/i. E questo mi pare sempre, infine, il dono della poesia: la possibilità di riconoscersi, di dare un nome originale, singolare, a un’esperienza intima, soggettiva e allo stesso tempo condivisa.

Ecco le poesie che, quel giorno, sono venute alla luce con grande gioia di tutti/e.

 

PROTEZIONE

Un azzurro mantello, setoso ed avvolgente.

Ti sento...caldo,e sospiro,

sono calma, respiro.

E mentre ascolto una lenta ninna nanna

sento il tuo profumo.

È un profumo di mamma, di latte, di casa

è il profumo di Te.


Margherita Recenti


VENTO

Verde prato mosso dal tuo passaggio

Il tuo sibilo a volte e' una musica rilassante

quando sono rannicchiata sotto le coperte

il tuo passaggio mi porta il profumo di terre lontane

e ne colgo il sapore

chiusa tra le mura di casa

che mi proteggono dalla tua forza.

Angelica Rigoldi


INSIEME

Vedo una miscela di colori

è una festa

sento gente che balla al suono di un valzer

si confondono gli uni con gli altri

sudore

profumi femminili

piedi che battono sul pavimento

stoffe preziose che volteggiano nel salone

mi sfiorano: anche se non ballo io sono là, con loro.


Ada Mauti

LIBERTA'

Rossa d’intensità

calda, come la voce di Michele

bicchiere di vino trasparente

che sa di mare

ti tocco, scivoli via

e mi sorridi.


Miranda Ragazzoni

LUCE

Luce, il tuo giallo immenso mi illumina,

uno scampanellio risuona

in una fragranza delicata.

Mi tuffo nell’immenso

In un ricordo di salsedine

Giuliana Inzani

PROFUMO

Silenzio …

Ascolto il verde profumo di mare

Che accarezza i capelli,

Sazia e appaga.

È cibo benefico.


Beatrice Galbiati

MANO

Tendo una speranza bianca.

Cercano,

tremano i campanelli delle dita

tiepidi per l’inverno che finisce.

Se puoi rispondi.

Rosaura Galbiati

VITA

Ora mordo con sensualità

la pesca rosa,

sugosa vellutata

che profuma di sole.

Monique Castagna

SALUTE

Sala d'attesa: gente confusa,

nessun profumo dai presenti,

tutti parlano della loro storia,

la televisione ti confonde le idee:

parole vuote, insipide, senza profumo, tutto fumo.

Consoliamoci con una canzone di Mina:

".. e se domani io non potessi rivedere te..."


Giuseppe Beretta


MARE

Smeralda liquida distesa

Quieto, perpetuo cullante suono

Delizia salmastra per le narici

Sapore di sale all'ennesima potenza

Fresca fragranza purificante


Maddalena Saeli


AMORE

Ha il colore dell'arcobaleno

della vita che nasce

del cielo stellato

di un raggio di sole

Eva Vietto

TRENO

Lunga linea rossa

strada ferrata

odorante di viaggiatori e sognatori

avvisi di partenza e arrivo

con emozione e gioia

Carla Lucca


CUPOLA

Bruna

ombra luce

bronzo ronzante

appena acida, profumo di cera

caldo ruvida

una campana.


Pina Monzoni


17 Marzo 2016-Biblioteca di Cernusco S/N

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