Precious



di Stefania Ulivi

 

Obesa, ragazza madre dopo un doppio incesto, poverissima, praticamente analfabeta, sieropositiva. E' il ritratto di Claireece Precious Jones, eroina di Precious, il film di Lee Daniels che ha conquistato l'America con sei candidature agli Oscar 2010 (miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista per Gabourey Sidibe, miglior attrice non protagonista per Mo'nique, miglior sceneggiatura non originale e miglior montaggio).

Da quando è esploso il caso la protagonista, Gabourey Sibide, detta Gabbi, si affanna a precisare che quello è il ritratto di Precious, non il suo: è vero, la sua è la storia di una moderna Cenerentola, catapultata per caso - il più classico: spinta da un'amica a partecipare al provino, senza nessun training attoriale - da un'esistenza come tante, alle meraviglie di Hollywood, tra una festa con Johnny Deep e Robert Pattinton, alle interviste sulle riviste patinate, ai ruoli che sta conquistando. «Sono nera, sovrappeso, ma le analogie finiscono qui», ripete ogni volta. Una sua fan eccellente, Oprah Winfrey - che ha prodotto la pellicola dopo essersi innamorata come il regista Lee Daniels dal libro da cui è tratto scritto da Ramona Lofton, in arte Sapphire - precisa: «Lei è veramente una bravissima attrice, infatti il personaggio di Precious non ha nulla in comune con lei. Sembra una creatura di un latro pianeta, sicura di sé».

LA DOPPIA VITA DI PRECOIUS - Quello che colpisce nel film di Lee Daniels, ambientato nel Bronx degli anni Ottanta, tra crack imperante, padri padroni, madri alcolizzate, professori arresi di fronte al degrado, è la capacità di raccontare una tragedia - la storia di una ragazza di sedici anni, violentata dal padre che l'ha messa incinta due volte, che vive con una madre ebete e violenta - senza alcun pietismo, e regalando a Precious la statura di eroina positiva, capace di trovare il suo riscatto non solo grazie all'incontro con uan strana scuola, ma dentro se stessa. Vive una specie di doppia vita: il contatto quotidiano con orrori inimmaginabili da cui evade grazie a una fantasia senza freni. In questo Gabbi ci ha messo qualcosa di suo: «Mi chiedono tutti come faccio ad essere così sicura di me: è semplice. Un giorno ho deciso che ero bella, così ho iniziato a vivere da bella. Indosso i colori che amo, mi trucco nel modo che mi fa sentire stupenda. Non conta come ti vedono gli altri, conta come ti vedi tu».

LENNY L'INFERMIERE - Nel cast del film anche Mariah Carey, grande amica del regista, nei panni di un'assistente sociale alle prese con un caso più grande di lei. E Lenny Kravitz, un infermiere che fa impazzire le amiche di Precious: «Mai visto un infermiere uomo?» chiede prima di sfuggire all'orda di ragazzine un po' troppo assatanate. A lui il ruolo di «figura materna» del film, l'unico che si preoccupa della salute di Precious. E le consiglia, nel disastro della sua vita, di evitare almeno le schifezze di McDonald's. Una specie di improbabile angelo custode.

PORNOGRAFIA - Quindici minuti di applausi al festival di Cannes, dove ha conquistato pubblico e critica, campione di incassi in Usa, Precious è stato anche molto attaccato. Qualcuno l'ha accusato di fare pornografia della povertà, di cavalcare i peggiori stereotipi sui neri. In sintesi, di essere un film «razzista». Daniels l'aveva messo in conto. «Capisco che qualcuno possa sentirsi turbato. Non è una storia che lascia indifferenti. Leggere quel libro mi ha cambiato la vita. Così come il film: non guarderò più una ragazza grassa che cammina per strada allo stesso modo».


Corriere della Sera 23- 11- 2010