26 e 27 maggio 2006
Incontro internazionale voluto dalla
rivista femminista MAREA con donne e uomini impegnati contro i
fondamentalismi religiosi, per l'autodeterminazione delle donne e la
cittadinanza
Dall'Algeria, dall'Iran, dalla Francia,
dall'Inghilterra e da vari altri paesi europei: studiose, femministe,
laiche, insieme a uomini e donne che professano varie fedi, persone
impegnate a partire dal proprio ruolo nella società i reti e
associazioni per i diritti umani e femminili. Oltre venti relazioni in
due intense giornate di dibattito, seminari, tavole rotonde sulla
laicità dello stato e la necessità di riprendere a parlare di valori
laici e trovare parole condivise per un mondo di pace, equità e
giustizia per tutte e tutti.
Non a caso a Genova, città ormai
simbolica di eventi carichi di significato per la vita collettiva e
per il cambiamento che i movimenti da Seattle in poi hanno offerto
alla politica, si svolgerà l'incontro internazionale "La libertà delle
donne è civiltà - donne e uomini impegnati contro i fondamentalismi
religiosi per l'autodeterminazione delle donne e la cittadinanza"
organizzato dal trimestrale di cultura di genere MAREA, che festeggia
così anche il suo decennale, il 26 e 27 maggio a Palazzo Rosso, nel
cuore del centro storico.
Fu la stessa MAREA, nel giugno 2001, un
mese prima degli eventi di dibattito e di manifestazioni
organizzate dal Genova Social Forum a Genova, a pensare due
giorni di dibattito e seminari dal titolo punto G-genere e
globalizzazione, al quale presero parte in qualità di relatrici e
conduttrici donne
provenienti da tutto il mondo. È proprio partendo da quell'evento
che nel 2001 segnò una svolta e una ripresa dell'elaborazione
femminista italiana che l'incontro internazionale a Genova di fine
maggio si propone come un'occasione per riflettere oggi su un
argomento difficile e attualissimo come i fondamentalismi religiosi e
l'emergente violenza e restrizione dei diritti delle donne nel mondo.
Sullo sfondo di oggi ci sono temi che
già nel 2001 si è iniziato ad indagare: la crisi economica
internazionale, l'impoverimento di settori sempre più ampi di
popolazione sia nel sud che nel nord del mondo, la guerra come
fenomeno permanente che regola le relazioni tra stati, il terrorismo,
le migrazioni, la crescita esponenziale dell'emergenza fondamentalismi
nel mondo.
Inoltre in occidente sembra emergere una
tendenza pericolosa: in nome del rispetto per le altre culture e
religioni, o per paura di essere accusati di razzismo, o per
l'interiorizzazione del concetto di tradimento dei valori della
patria/comunità, esiste una reticenza non giustificata a nominare e
condannare le violazioni dei diritti umani in generale, e più in
particolare le violazioni dei diritti delle donne.
Ecco ciò che
scrive in una sua analisi
Marieme Helie Lukas, attivista dell'associazione internazionale
Wluml (Women living under muslim laws): "Alla fine di un secolo
che ha visto risorgere vecchie religioni e nuove sette nelle società
che hanno perso la fede nella trasformazione verso la giustizia
sociale, la gente delusa e disperata si rivolge verso valori che
pensavamo ormai tramontati. Alla fine di un secolo che ha visto la
globalizzazione economica e politica minacciare le nostre vite, siamo
testimoni di una conseguenza imprevista di questa globalizzazione:
individui atomizzati, intercambiabili, timorosi per la propria vita,
che si raggruppano istintivamente con le loro famiglie per sostenersi
reciprocamente. Un proverbio nord-africano riassume bene questa
reazione: " io contro mio fratello; io e mio fratello contro mio
cugino; io, mio fratello e mio cugino contro la mia tribù; io, mio
fratello, mio cugino, la mia tribù contro la tribù del villaggio
vicino...". L'altra faccia della globalizzazione è la frammentazione
delle comunità secondo i binari della religione, dell'etnicità o della
cultura. È questa la situazione sfruttata dai fondamentalismi. Ma non
è la stessa su cui si sono appoggiati tutti i fascismi? I diritti
umanitari, con il loro contro-obiettivo dell'universalismo, dovrebbero
identificare nei fondamentalismi la peggiore minaccia attuale."
Tra le reti che parteciperanno
all'incontro segnaliamo: Wluml(Women living under muslim laws); Africa
93; Iranian Women against fundamentalism; Uomini in cammino;
Maschileplurale ; Donne in nero.
Il WLUML ha scritto per commentare lo
sviluppo dell'estrema destra religiosa:"noi temiamo, se rinunciassimo
ad agire, di trovarci in una situazione che non sarà necessariamente
la peggiore, ma che sarà peggio della situazione attuale, dove per
esempio:
a..
La dichiarazione unilaterale e verbale di talaq (ripudio) sarà legale,
come attualmente è il caso dell'India;
b..
Il diritto di voto delle donne sarà delegato agli uomini, come in
Algeria negli ultimi due anni;
c..
La zina (adulterio, fornicazione e tutte le relazioni sessuali
extraconiugali) sarà passibile di lapidazione a morte e/o di
flagellazione in pubblico, e/o d'ammenda, e/o di carcerazione, com'è
attualmente il caso in Pakistan. Inoltre, le donne il cui marito
divorzi con dichiarazione verbale (quindi senza atto scritto di
divorzio) potranno, in caso di nuovo matrimonio, essere condannate per
zina;
d..
La zina bel jabr (stupro) renderà necessario 'che quattro
testimoni oculari, uomini. Adulti e musulmani di buona reputazione,
facciano una deposizione' affinché il violentatore riceva il massimo
della pena, come oggi avviene in Pakistan;
e..
Le donne potranno essere giudicate e giustiziate per comportamento non
islamico, per esempio ridere per strada e/o lasciar sfuggire una
ciocca di capelli dal velo, come succede in Iran;
f..
Il furto sarà punito con l'amputazione delle membra come in Sudan e in
Arabia Saudita. Le donne saranno costrette alla contraccezione
forzata, all'aborto ed alla sterilizzazione, come in Bangladesh;
g..
Non avranno diritto di guidare, come in Arabia Saudita;
h..
Non potranno uscire dal paese senza il permesso del loro padre/marito,
come n Iran e in Arabia Saudita;
i..
Non avranno il diritto di voto, come in Kuwait;
j..
Subiranno mutilazioni genitali come in Egitto, Somalia e Sudan;
k..
Subiranno matrimoni forzati da parte del loro tutore maschio wali,
come nelle comunità governate dalle scuole Maliki e Shafi. ecc.
Al convegno di Genova si confronteranno
e si potranno conoscere anche il lavoro e gli obiettivi delle reti di
donne che lavorano da tempo contro i fondamentalismi per
l'affermazione dei diritti e della laicità in paesi dove ancora vigono
dittature teocratiche.
INFO : Monica Lanfranco 3470883011
mochena@village.it
Laura Guidetti 3333444869
lauraguidetti@aliceposta.it
PROGRAMMA Genova- PALAZZO ROSSO- Sala Auditorium, Via Garibaldi 18
Incontro internazionale
26 e 27 maggio 2006
La libertà delle donne è civiltà -Donne
e uomini impegnati contro i fondamentalismi religiosi,
per l'autodeterminazione delle donne e la cittadinanza
VENERDI' 26 maggio ore 10-12 incontro con studenti scuole superiori e università.
Partecipano Lucy Ladikoff (Università di
Genova)e alcune delle ospiti del convegno
VENERDI' 26 maggio ore 14,30 accoglienza
VENERDI' 26 maggio ore 15,30 - 19,30
Donne e fondamentalismi
Religioni e politiche identitarie negano
i diritti fondamentali delle donne.
Indagine attorno ad alcune esperienze di
fondamentalismo religioso o politico ma anche su quanto possa essere
presente la complicità del sesso femminile.
Intervengono: Marieme Helie Lucas (Women
living under muslim laws), Mimouna Hadjam (associazione Africa),
Cherifa Bouatta(Algeria), Imma Barbarossa (El_fem network), Stefano
Ciccone (ass. MaschilePlurale), Ruba Salih (antropologa palestinese),
Vladimir Luxuria (parlamentare)
Gita Sahgal (Gender Unit Amnesty International)
VENERDI' 26 maggio ore 21-23 training:
"Pratiche di nonviolenza per interagire con i fondamentalismi"
condotto da Antonella Sapio (formatrice) presso la Casa delle Donne in
Salita del Prione 26
SABATO 27 ore 9,30 -13
Seminari di approfondimento, Palazzo Tursi Via Garibaldi 9
1) Il corpo dei fondamentalismi
Si intende ragionare attorno a parole chiave come potere, patriarcato, chiusure identitarie, relativismi culturali, tenendo presente che i fondamentalismi prediligono come terreno proficuo il corpo delle donne (velo, biotecnologie, sessualità)
Facilitatici Maria Grazia Ruggerini,
(Istituto per il Mediterraneo) Imma Barbarossa (El_fem network)
2) Cittadinanza e identità multiple
Si intende mettere al centro della
discussione gli aspetti positivi: i valori e le alternative che una
cultura laica - e di sinistra - può e deve trasmettere e proporre per
combattere i fondamentalismi. Parole chiave saranno quelle che parlano
di diritti di cittadinanza e diriconoscimento delle differenze
Facilitatrici Corinna Vicenzi (Donne in
nero- Italia), Gita Sahgal
(Gender Unit Amnesty International),Vera Pegna, (v. pres. Fed.
umanista europea socia uaar)
3) Pratiche di convivenza
Esperienze e progetti a confronto, cosa
funziona e cosa no. Multiculturalismo, integrazione, tolleranza? La
parola a chi lavora per tradurre le teorie in prassi condivise e
partecipate.
Facilitatici Tiziana Dal Pra (Trama di
terre), Pragna Patel (Southall Black Sisters ) Ana Cicako, (presidente
Alma Terra)
SABATO 27 ore 15 -17
Responsabilità e democrazia
In che modo i diritti delle donne
misurano la civiltà e quali gli strumenti per raggiungerli. Limiti e
risorse della rappresentanza
Intervengono: Sarvi Chitsaz (Iranian
Women against fundamentalism), Yael Meroz (pacifista israeliana),
Debby Lerman (Donne in nero - Israele), Lidia Menapace (parlamentare),
Silvana Pisa (parlamentare), Stasa Zajovic (Donne in nero - Belgrado)
Beppe Pavan (Uomini in cammino) Pragna Patel (Southall Black Sisters)
Sabato 27 ore 17,15 -19,30
TAVOLA ROTONDA
Comunicare la laicità
Samir Khalil Samir (gesuita, prof. Univ.
Beirut), Soheib Bencheikh (imam Marsiglia), Letizia Tomassone (pastora
valdese), Luisa Morgantini (parlamentare) Farian Sabahi (giornalista e
scrittrice), Piero Sansonetti (direttore Liberazione) Gigi Sullo
(direttore Carta) conduce Monica Lanfranco ( Marea)
ALLE 21 PRESSO Santa Maria di Castello,
Cena a cura di MANI TESE
(con prenotazione entro 23 maggio)
INFO : Monica Lanfranco 347 0883011
mochena@village.it
Laura Guidetti 3333444869
lauraguidetti@aliceposta.it
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