Reni in rete
      
Valeria Fieramonte

 

Innanzitutto un po' di dati: circa l'8% degli adulti ( in Italia tra i 5 e i 6 milioni di persone), ha una malattia renale cronica ( MRC).
Ogni anno 50mila persone devono sottoporsi a dialisi a causa di cronicità gravi e, sempre ogni anno si verificano circa 9mila altri casi che necessitano di questa terapia.
I reni regolano nel nostro corpo molte funzioni fondamentali: filtrano un quarto di sangue al minuto, regolano la pressione arteriosa, eliminano le sostanze di scarto e naturalmente regolano il contenuto di acqua e sali minerali del nostro corpo.

In genere la MRC tende a progredire nel tempo e la perdita della funzione renale porta  a complicanze come l'aumentato rischio di malattie cardiovascolari, che sono la causa più frequente di morte nei malati cronici.
Ci sono anche però cause  reversibili dovute a ostruzione o infezioni delle vie urinaria o ad un uso di farmaci tossici per i reni, ma per il resto è meglio prevenire. I pazienti più a rischio sono i diabetici, perchè l'eccesso di glucosio impatta sui reni.
 Va detto che, a differenza per esempio del fegato, il rene va con il tempo in esaurimento funzionale, cioè sente gli anni di più.
Per prevenire bisogna mangiare di meno, ridurre l'apporto di sale, e bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Bere acqua è fondamentale per la preservazione della funzionalità renale e anche per evitare le calcolosi.
Gli esami di controllo da fare sono semplici: controllare i valori della creatinina (un marcatore anche della malattia cardiovascolare) e dell'albumina ( che dà un'idea di eventuali danni al rene) e va diffondendosi anche sempre di più il calcolo del filtrato glomerulare  ( tratto dai precedenti due esami).
Negli USA, dove peraltro l'assistenza è minore che in Italia e molti più malati muoiono perchè non possono permettersi la dialisi, hanno addirittura lanciato una campagna dal titolo: “ Conoscete il vostro numero?” dove per numero si intende quello del filtrato glomerulare.
Infine il problema dei trapianti: ci sono in Italia 7000 persone in lista d'attesa, ma purtroppo si riesce a farne poco più di 1600 all'anno.
Occorre dire che in Italia ogni organo  è tracciato e non ci sono ingiustizie ( ovviamente si dà la priorità ai giovani). In altri paesi come per esempio in India è permessa la vendita di reni e può capitare che anche qualche italiano vada lì.
Quando tornano sono accettati e riconosciuti dal nostro sistema sanitario? “ Sì, per forza” afferma Valentina Paris, la presidente di ANED onlus, associazione che raggruppa 5000 emodializzati.( www.aned-onlus.it)
 Ecco quello che dice un'altra Valentina, 23 anni, : “ due anni fa al ritorno dall'Australia mi sono ammalata di lupus, una malattia autoimmune che , nel giro di un anno e mezzo mi ha distrutto i reni.
  Sono stata sottoposta a dialisi ma non era sufficiente.
La mia è una malattia genetica non ereditaria, nel senso che i miei geni sono nati malati, anche se la malattia si è manifestata più tardi, ma non ci sono casi in famiglia. Sette mesi fa mio padre mi ha donato un suo rene, il trapianto è andato benissimo, sono felice, sto bene, mi sento come liberata, Ho trovato ottimi ospedali, ottimi medici e naturalmente, prima di tutto,  un grande papa'.
Anche lui sta bene e tutto va per il meglio”
Un'ultima domanda: “ Qual è il suo numero di filtrato, lo conosce?”
“ Certo, è 83/ 84 , ottimo, nella norma...”
  Se lo dice lei...

12-3-2015
Giornata mondiale del rene