Cronaca di un viaggio di studio in Romania

Valeria Fieramonte

 

Una delegazione di giornalisti Eusja ( l'Unione Europea dei giornalisti scientifici) è stata invitata in Romania e a visitare il delta del Danubio in occasione del 2° convegno europeo di fisica nucleare. La delegazione comprendeva colleghi provenienti da Spagna, Italia, Cechia, Olanda , Germania, Svezia, Finlandia e anche Russia, oltre naturalmente un nutrito gruppo di  rumeni. Per noi giornalisti europei il viaggio è stato anche una importante occasione di conoscenza, amicizia e scambio di informazioni e di opinioni e ci ha permesso di allargare la nostra visione dell'Europa. Sono pochi infatti gli europei che conoscono il delta del loro più importante fiume occidentale, Il Danubio, abituati come sono a considerarlo una faccenda solo rumena, sempre che sappiano che il fiume sfocia nel Mar Nero, impegnati come sono a fare vacanza in posti esotici e lontani, quando possono permetterselo, mentre considerano con molto scarsa attenzione la carta geografica di casa propria.

Non è stato facile, per me, cercare di trovare punti di vista al femminile: qui come altrove le donne sono, dal punto di vista di una vera autonoma presenza, del tutto invisibili per non dire inesistenti anche quando producono risultati interessanti nel loro lavoro.
Ma posso dire che, per quanto riguarda il convegno di fisica la mia attenzione è stata attratta da un donna cinoamericana, di nome Meggie Y. Zhang, che lavora a Boston in un piccolo gruppo di ricerca indipendente, e studia la struttura dei quanti, in particolare dei fotoni, a basse energie ( 1.9 elettronvolts). Se non ho capito male ciò che lei sostiene, si possono isolare piccoli pacchetti di onde di fotoni, e farne collidere per esempio due mentre si osserva il loro comportamento da due fonti separate di luci laser. La ricercatrice sostiene che si può vedere benissimo la struttura dei fotoni e correggere gli errori matematici nei calcoli sulla loro rotazione. Dice che sono bellissimi (!) e  sostiene che si vede bene che la loro struttura ha quattro dimensioni ( combinando le osservazioni con i calcoli matematici). Se è vero, mi sembra una notizia rilevante.  Meggie proviene da una piccola provincia nel Nord della Cina, Heilougyiang, la sua famiglia non aveva particolari mezzi ma ha comunque potuto studiare e dopo gli anni '90 le è stato permesso di andare negli Stati Uniti a proseguire gli studi dopo che aveva presentato un suo progetto di lavoro che era stato ritenuto interessante. In seguito ha sposato un americano, ha avuto una figlia ed è rimasta negli States.

Mi sembra a questo punto si possa dire, che sebbene le donne negli ambienti della fisica non contino di per sé in quanto tali nulla, sono presenti nei luoghi più interessanti della ricerca in questo campo, con un ruolo che non è secondario.
Rispetto a Fabiola Gianotti, che è stata capo del team di fisici più importanti del secolo ( beh, dopotutto è iniziato da poco...) ed è entrata nella storia per la fondamentale scoperta del bosone di Higgs, ma all'interno di progetti di molta maggiore potenza organizzativa,  dove possiamo collocare  la sua coetanea cino americana, che sembra fare ricerca con molti minori mezzi,ma, se è vero quel che dice, con grandi risultati?
Non spetta certo a me valutarlo, per fortuna dato che ci capisco pochissimo, ma è evidente che siamo appena agli inizi di una nuova fase della storia della  fisica e che in questa nuova fase le donne non sono più solo delle comprimarie volonterose tenute costantemente in secondo piano. 

Donne a parte, desidero segnalarvi  qualcosa che non sapevo: in un impianto nucleare a 50km da Bucarest che ci hanno portato a visitare, mi è molto interessato un laboratorio dove si studia come scoprire se dei cibi sono 'irradiati'. Le notizie ho potuto solo leggerle, perchè a loro interessava farci vedere tutt'altro, ma hanno sviluppato metodi per controllare cibi contenenti grasso ( polli, maiali,beef, formaggio e carne di salmone), cibi che contengono cellulosa ( pistacchi, paprika, semi di fragole (?), o che contengono zuccheri cristallini ( acini d'uva, fichi secchi, manghi e papaye secchi) e anche che contengono ossa ( per carni di manzo, polli e trote). Quando c'è stato il disastro di Fukushima  hanno trovato una aumentata radioattività sia nella carne che nei legumi.

Non sapevo neppure che, a fini di conservazione alimentare, la Comunità Europea ha autorizzato la ionizzazione di alcuni cibi ( erbe , spezie e ingredienti vegetali) ma ovviamente non carne fresca pollame e frutta e vegetali freschi. Mi chiedo perchè queste decisioni siano prese quasi sempre all'insaputa della maggioranza...

Ma la parte più interessante del viaggio ha riguardato la navigazione  del delta del Danubio: su una motobarca che serve anche come base di ricerca per quanto riguarda l'inquinamento. A Tulcea, che è la capitale, diciamo così, dell'area del Danubio, ( e dove è nato Alarico, Re dei Goti), siamo stati ricevuti  da un direttore donna, Viorica Bisca. Negli anni '90 il governo del delta e la sua amministrazione sono stati stabiliti appunto a Tulcea.  La signora ha fatto un breve pistolotto sulle condizioni del Danubio, munita di una cartina del delta dove le aree colorate in rosa ( piuttosto piccole e poche) risultavano aree protette. Ha sottolineato che prima di tutto proteggere l'area del delta significa educare le giovani generazioni al rispetto dell'ambiente e che ci sono solo 34 persone impiegate nel controllo di tutta l'area.

Stanno cercando di rintrodurre nel delta gli storioni, ormai quasi estinti, e di controllare i circa 40mila turisti l'anno. Il delta nel suo insieme, nella regione di Dobrogea, è abitato da circa 350mila persone, e per andare da Tulcea al Mar Nero occorrono in media circa 8 ore di navigazione lungo il canale di S. Giorgio, la cui profondità arriva a circa 30 metri. A causa della siccità ora il livello del Danubio è molto basso, tra i più bassi di sempre, e si possono navigare solo i rami principali. Anche a Bucarest questa estate sono stati raggiunti i 42 gradi, e non è piovuto quasi mai, cosa che ha compromesso molti raccolti. Ma la natura sembra abbastanza ben preservata, nonostante i problemi di eutrofizzazione dovuti all'uso dei fertilizzanti in agricoltura – e la drammatica diminuzione di pesci, che ha costretto le autorità a vietare la pesca per dieci anni e a trasformare i villaggi di pescatori in villaggi turistici .

Per quanto riguarda gli storioni più pregiati, la loro quasi estinzione è dovuta a molte cause, compresa la costruzione di dighe che riducono le migrazioni, la distruzione dell'habitat naturale ma c'è anche il problema della pesca illegale, dato che sul mercato nero il caviale più pregiato è quotato  tra i 7000 e i 9000 dollari al chilo. Ci sono in compenso molte colonie di uccelli, di ogni genere e tipo. Il Mar Nero sotto i duecento metri è un mare anossico e privo di vita, pieno solo di batteri che producono idrogeno solforato. Un inquinamento di questo mare può essere dunque molto pericoloso per il suo delicatissimo ecosistema.

Tra rumeni e ucraini c'è un conflitto circa la proprietà di un'isoletta, l'isola dei serpenti, nei dintorni della quale pare ci siano giacimenti di gas.
Infine può essere interessante sapere che sul delta c'è anche una antica fortezza di nome Histria: Istròs infatti era l'antico nome greco del Danubio. 

 

3- 10- 2012