Rosaura Galbiati, Trame e Tessiture

Anna Maria Locatelli


Un romanzo ambientato nell’inverno del 1990, che già dalle prime pagine coinvolge il lettore in un vortice di emozioni, sentimenti, paure, inquietudini, sogni, programmi di vita e relazioni finemente tessuti, disfati e diversamente ritessuti in una trama emotivo-sentimentale che travolge le vite di tre persone, in uno stretto triangolo emozionale: Maria, la giovane medico milanese in piena crisi matrimoniale, il marito Ugo in Florida e in seguito a San Francisco per un viaggio di lavoro prolungato alla ricerca di emozioni giovanili che lo avevano un tempo gratificato ma che ora lo deludono, infine Massimo, l’amico di famiglia, insegnante e musicista molto sensibile, che ci prova a consolare Maria, scoprendosi perdutamente innamorato. Infine, un personaggio, il ventenne Claudio, che si affaccia si presenta come paziente nello studio di Maria, ma anche al di fuori, con una insistenza arrogante e morbosa, molto temibile agli occhi della dottoressa, in realtà un giovane malato e infelice, che mette tragicamente fine alla sua esistenza con un’overdose di droghe e di medicine. Una morte che peraltro non rivela il mistero delle ambigue comparse del giovane nella vita di Maria. Lei ne resta sconvolta e non può evitare di provare sensi di colpa, anche se non giustificati...

Le vicende narrate si snodano al presente nell’arco di una quindicina di giorni: Maria e Massimo, in una Milano in clima prenatalizio e nel mezzo di una abbondante nevicata, che imbianca la città e suscita teneri ricordi legati all’infanzia, sono coinvolti in un’atmosfera affettiva, che li unisne nell’allestimento del presepe e li condurrà a momenti di grande intimià tra i loro corpi e spirituale, pur nel travaglio dei dubbi... mentre Ugo, lontanissimo, in Florida e poi a San Francisco si trascina in una avventura dei sensi con una donna incontrata casualmente e prova delusione per se stesso soprattutto in quanto scopre di non essere più capace di godere spensieratamente di una vita senza legami, alla ricerca del consenso narcisistico e del piacere...

Riaffiora nella distanza il suo grande amore per Maria, un amore esplosivo originariamente diventato poi un forte attaccamento maturato anche in tanti anni di matrimonio, per cui non vede l’ora di fare ritorno da lei e superare il suo smarrimento. Non di meno, il viaggiatore che c’è in lui si arricchisce nella visione di paesaggi urbani e naturalistici di straordinaria bellezza e di luoghi testimonianza di notevoli momenti storici e vissuti, come la rivoluzione culturale e dei costumi della beat generation e più tardi delle comunità Lgbt.

Il ritorno a casa di Ugo segna l’avvio di una nuova tessitura di rapporti tra i due coniugi, vicendevolmente delusi dal partner, ma fermamente convinti di voler riprendere in mano il filo del loro futuro insieme. La loro nuova relazione in fieri viene paragonata all’antichissima arte giapponese del kintsugi che assembla i cocci di una ceramica rotta con lievi colature di lacca e oro, così da evidenziarne e valorizzarne le crepe, le ferite, e rimarginarle...

Massimo è rimasto solitario, ma non solo e neanche disperato perchè dalla gratificante esperienza con Maria ha imparato a prendersi cura del proprio corpo, prima trascurato, e a relazionarsi maggiormente con l’anima, sua e degli altri, attraverso quell’arte eterna e da lui amatissima, che è la musica...


Questa la trama, a grandi linee, del lungo racconto, ma non può bastare a capire la complessità della scrittura e dei contenuti presenti nel romanzo, sicuramente con molti tratti autobiografici. Ho cercato di fissarne alcuni, a mio parere importanti:


- la scrittrice, attraverso il raccontare e, sottinteso, il raccontarsi, mette in scena la sua filosofia di vita riguardo alle relazioni, quelle vitali: l’affetto familiare anche in rapporti conflittuli, l’amore nella sua declinazione più ampia senza pregiudizi e stereotipi, l’amicizia, l’amore per l’ambiente, la natura e gli animali, e infine, ma non ultimo, il sentimento del dovere e l’entusiasmo per la professione medica, strettamente legata alla cura dei corpi e della mente.


- Maria, Ugo e Massimo, quasi la stessa persona declinata diversamente… I loro svariati processi mentali sentimentali e comportamentali vengono messi in scena nella tessitura, a volte imperfetta, dei loro rapporti. Si entra in labirinti esistenziali dove nel tentativo di trovare una via d’uscita si può incappare in ritorni dolorosi. Il lungo percorso di terapia psicanalitica, che Maria aveva affrontato in un periodo critico della sua vita, l’aiuta al presente nell’autoanalisi durante le crisi relazionali e la sua sincerità nel non nascondere verità scomode scioglie molti nodi e avvia i personaggi verso un cammino di comprensione reciprica e di speranza, pur rimanendo sospesi nella loro fragilità.


- Alla psicanalisi, alla filosofia, alla letteratura, all’arte nelle sue varie manifestazioni, di cui si citano autori e teorie con frasi rimaste come fari per illuminare il cammino degli umani e svelare vertà, si affiancano frasi di saggezza popolare, proverbi tramandati oralmente da chi ha potuto sbagliare per poter imparare... ed è una grande cosa!


- Forse tra gli aspetti più significativi del romanzo c’è il grande interesse dell’autrice per la conoscenza scientifica, che già si è pienamente rivelata in altri suoi scritti.

Insomma, un libro a diversi livelli e strati di lettura, un racconto che, pur non negando la presenza del male e della malattia nel mondo complicato e conflittuale degli esseri umani, può essere paragonato ad una cornucopia strabordante di doni di conoscenza.

 

Rosaura Galbiati, Trame e Tessiture

Transeuropa, 2025, pagg. 258, €22

25-10-2025


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