Vi proponiamo questa testimonianza apparsa sul numero di marzo di "Scarp de' tenis, il mensile della strada" perché dà voce a una presenza nella città di Milano che rimane troppo invisibile ai nostri stessi occhi.
Donne che lavorano
di Maria Assunta Casati e Chiara Omboni
Intervista a più voci con un gruppo di donne provenienti dall'Ucraina, dalla Moldavia russa e dalla Siberia. Età media 40-50 anni, la maggior parte di loro ha un titolo di studio, molte sono professioniste, quasi tutte avevano un lavoro.

Come mai da un po' di tempo a questa parte così tante donne ucraine ma non solo arrivano in Italia?
In Ucraina centrale c'è stato un esodo di massa che ha coinvolto sia gli uomini che le donne, mentre in Ucraina occidentale la ancor più difficile situazione economica non ha consentito alle persone di trovare i soldi necessari per partire. C'è stato un esodo precedente a questo che ha coinvolto gli uomini, espatriati soprattutto negli Stati Uniti e in Canada. In Italia sono venute le donne perché c'era la convinzione di poter trovare un lavoro femminile ma anche perché nella nostra società, e soprattutto all'interno della famiglia, il ruolo femminile è molto importante, abbiamo avuto sempre più responsabilità rispetto agli uomini.

Perché siete state costrette ad espatriare?

La crisi economica è schiacciante, nel nostro Paese si soffre la fame, molta gente muore a causa della mancanza di soldi per comperare le medicine di base e lo Stato non dà più nessuna forma di sostentamento. Siamo venute in Italia per guadagnare il minimo indispensabile che serve per mantenere le nostre famiglie e mettere da parte dei soldi affinché i nostri figli abbiano la possibilità di studiare. E siamo state costrette ad abbandonare i figli e il marito.

Quanto è costato il "biglietto" per arrivare fino a qui?

Siamo tutte indebitate, ognuna di noi ha speso 600$, soldi presi in prestito e che dovremo restituire con gli interessi. Li abbiamo presi in prestito dai nuovi ricchi, coloro (pochi) che dopo la Perestroika si sono arricchiti. I tassi di interesse vanno dal 10% al 30% . Dipende dal tempo che ci vorrà per restituirli. Sappiamo che i primi mesi dovremo lavorare per saldare il debito, poi penseremo alla famiglia.

Quanto è lo stipendio medio in Ucraina?

La pensione media è di 9$ al mese e lo stipendio di 20$, ma dal 1995 lo stipendio non viene pagato interamente, una parte viene trattenuto come "contributi", in realtà non si sa dove i soldi vadano a finire. Oggi la situazione economica è ancora più tragica rispetto agli anni successivi alla seconda guerra mondiale. E' la peggior guerra fredda che abbiamo mai visto. Non mancano i beni ma pochi hanno la possibilità di accedervi, a discapito del 90% della popolazione che non ha nulla.

Come immaginavate il vostro arrivo in Italia?

Non avevamo chissà quali aspettative, sapevamo che l'Italia non è tra i più ricchi in Europa, ma avevamo la convinzione che fosse più accogliente rispetto ad altri Paesi europei. E per noi rimane, nonostante tutto, un Paese benestante. Ci ha molto colpito la religiosità della gente e siamo grate agli italiani perché stanno sopportando il nostro arrivo.
Quando siamo arrivate ci siamo sentite sordomute perché non sapevamo parlare una sola parola di italiano.
Quasi tutte abbiamo vissuto per la strada, abbiamo dormito in Stazione Centrale e nei parchi, la Stazione è stata la nostra prima casa a Milano ed è ancora il nostro punto di riferimento perché possiamo incontrare persone del nostro Paese, è un luogo dove avviene un interscambio di notizie, dove è possibile sapere se ci sono offerte di lavoro. La nostra speranza di trovarne uno rimane alta, abbiamo visto che tante di noi sono riuscite. Il visto che abbiamo ha una scadenza brevissima e non siamo contente di vivere questa condizione di illegalità, vorremmo che le cose fossero diverse. Ci teniamo a dire che siamo brave persone e che non vogliamo stare per sempre in Italia, solo il tempo necessario per mettere da parte un po' di soldi.