Albertine Sarrazin, La via traversa
di Liliana Moro

 

Albertine Sarrazin è una scrittrice che si segnala per l’eccezionalità dello stile oltre che per quella della sua vicenda biografica. Una breve vita (1937 – 1967) segnata dalla trasgressione, dalla sofferenza, ma anche da una grande energia che si è addensata attorno alla scrittura: un progetto di vita, un’ancora di salvezza, una via traversa per raggiungere la libertà.

Opportunamente la narrazione è preceduta da una introduzione che ci informa della vicenda biografica di questa giovane donna, abbandonata alla nascita e in seguito adottata da una coppia anziana e rigida che non seppe occuparsi di lei.

La disperata, appassionata ricerca di affetto e di riconoscimento accompagna le intense giornate di questa ragazza di grande intelligenza e sensibilità e riverbera nella sua prosa agile, nervosa, essenziale. Vicina alla vita come poche volte accade di percepire.

Dietro l'esile velo del suo personaggio e nonostante l'esibito disincanto, Albertine ci svela, con  innocenza e con pudore, la sua travagliata esistenza e ci regala non poche occasioni per riflettere illuminando con sguardo tagliente e prosa imprevedibile il carcere, come la residenza di religiose dove vive la madre adottiva, il supermercato e l'aula di tribunale, la redazione del quotidiano di provincia e il pensionato per ex-detenute.

Questo testo viene ora proposto in Italia a più di trent’anni dalla sua prima uscita in Francia, ma conserva la freschezza dirompente di una novità, anzi forse ha in sé qualcosa della forza dissacrante degli anni Settanta, che videro il suo successo.

 

Albertine Sarrazin, La via traversa,
a cura di Aldo Giungi,
La Tartaruga edizioni,
2004, Euro 14