Shame

Sara Sesti

 

 

 

E' la seconda collaborazione del regista Steve McQueen con l’attore Michael Fassbender che interpreta il non facile ruolo di Brandon, trentenne in carriera newyorkese succube di una vera e propria dipendenza dal sesso.

Diviso tra una brillante carriera e una ricerca instancabile di sesso che gli impedisce di vivere una normale relazione sentimentale, Brandon lo consuma solo in forme "vegognose", praticandolo ovunque: in ufficio, sotto la doccia, dopo aver rimorchiato sconosciute in metrò, con prostitute a domicilio, nei club omosex, scaricando porno o molestando ragazze nei bar. Lo vediamo fin dall'inizio tra lenzuola sfatte, i suoi nudi sbattono continuamente contro il nostro sguardo, ma le tappe della sua discesa agli inferi non consentono mai identificazione o eccitazione.

Il suo precario equilibrio entra in crisi con l’arrivo della sorella Sissy (Carey Mulligan), cantante a sua volta in forte crisi emotiva. La convivenza potrebbe generare un reciproco calore tra due anime assuefatte alla propria clausura e forse vittime di un doloroso passato ("La verità è che veniamo da un luogo sbagliato" dice lei). Invece l'incontro è un deleterio incesto affettivo che culmina in un tentato suicidio.

Il regista non approfondisce i traumi dei due, ma una delle sequenze più struggenti del film - quella in cui Sissy canta «New York New York» - rivela i suoi sogni e il suo rapporto col fratello meglio di qualsiasi parola.

Steve McQueen proviene dalle arti visive e infatti Shame è un film/installazione dove il corpo è più importante della parola, con un' incisiva rappresentazione claustrofobica degli ambienti: un film prigione come il precedente Hunger, le ultime sei settimane di vita d i Bobby Sands, repubblicano irlandese in pieno sciopero della fame. Il protagonista Michael Fassbender ha vinto la Coppa Volpi come Migliore Attore a Venezia 2011.

Trailer italiano

 

15-01-2012