A proposito della crociata di Ferrara sull’aborto

Perché non imparano a stare al loro posto?
di Sonia Marinella Scarpante


Roma, 8 marzo 2008

Questi uomini forse devono smetterla. Parlano, parlano e decidono per altri, per le donne che hanno già deciso da tempo sulla 194. Gli aborti sono diminuiti e le donne, rispetto ad anni fa, sono più tutelate.

Perché Ferrara non impara a guardare nel suo giardino? Con che diritto entra in problematiche che interessano prioritariamente la donna?
E adesso fa anche una sua lista elettorale su questo tema! E allora vedrà la nostra forza, la nostra incontenibile voglia di dirgli che deve imparare a stare al suo posto. Non c’è schieramento che valga, bandiera politica in questa lotta che ci vede unite, molto unite.

Ho perso una cara amica due anni fa per tumore. Si chiamava Maura: una donna che a nemmeno tredici anni di vita ha dovuto abortire per una violenza subita in uno di quei posti clandestini dove vorrei andasse Ferrara per capire qualcosa in più della vita.
Per una vita intera ha nascosto quel dolore dentro se stessa per un grave senso di colpa, mentre la malattia ancora in giovane età le rammentava quel percorso che aveva cercato di allontanare, dimenticare, ma che depositava nel suo cuore come un masso. La vergogna, la colpa…
Con la sua voce che due mesi prima di mancare si esprimeva così: “ Lo sai, cara amica, cosa vorrei fare se mi fosse data un’altra opportunità? Vorrei prendermi cura di quelle donne che hanno vissuto una violenza e che si portano dentro quel peso senza riuscire a liberarsene. Aiuterei quelle donne che abortiscono perché ci sono scelte dovute e dobbiamo essere appoggiate, garantite per superarle”.

Prendersi cura, caro Ferrara. Lei sa cosa significa questo concetto? Perché è facile fare l’adone e il super-uomo (quanto è grande il suo sogno di onnipotenza? Lo sa che la morte ci rende tutti simili e che sarà un percorso dovuto anche per lei?), quando si è da un’altra parte e quando si decide su altri.
Ho sempre pensato che la sua cultura fosse minima e questa ultima sortita ci fa capire quanto.
Non giochi sulle vite delle donne solo perché un’accozzaglia di uomini maldestri l’ascoltano. E’ veramente ben poca cosa, mi creda.

 

3-04-2008

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