Lo spazio bianco

di Sara Sesti

 


Il film di Francesca Comencini è tratto dall'omonimo romanzo di Valeria Parrella (Einaudi, 2008). Protagonista è Maria (Margherita Buy) insegnante di lettere in un corso serale delle 150 ore a Napoli, che si trova inaspettatamente incinta.

Ha più di quarant'anni, è una donna sola ma non solitaria. La sua vita è un po' arida, fatta di scuola (studenti adulti: lavoratori, casalinghe ed immigrati), compiti da correggere, cinema pomeridiano e nottate con gli amici.

La sua ultima relazione amorosa finisce presto: l'uomo da cui aspetta una figlia ha già la sua vita e, appena al corrente della gravidanza, sparisce.

Il parto avviene al sesto mese, troppo presto per avere certezze sul destino della bambina. Solo dopo cinquanta giorni di incubatrice, si saprà se la piccola Irene dovrà morire o se nascerà davvero.

Il film narra la storia di queste interminabili settimane d'attesa: "lo spazio bianco" dentro il quale tutto è sospeso.

Aspettare non è nell'indole della protagonista. Abituata a fare affidamento solo sulle proprie forze e a decidere in piena autonomia della propria vita, i mesi dell'attesa la colgono impreparata.

Mentre aspetta accanto all'incubatrice che sua figlia nasca o muoia, si costringe a una pausa totale. Rari incontri con le altre mamme del reparto prematuri, con i suoi studenti che devono affrontare l'esame di terza media, col collega amico.

Francesca Comencini ha realizzato un bel film sulla sopravvivenza, che offre molti spunti di riflessione oltre al tema centrale della maternità.

 

16-10-2009