Stella

di Sara Sesti

 


Parigi 1977. Alain Delon impazza sui poster e la canzone "Ti amo" di Umberto Tozzi è la colonna sonora delle feste in casa degli adolescenti. La piccola Stella (Léora Barbara) ha 11 anni e vive in periferia nel misero bar dei genitori, una coppia di belli e incattiviti (Karole Rocher e il cantante Benjamin Biolay) che si tradiscono e si rimbalzano le responsabilità sulla sua educazione.

Passa la giornata tra ubriaconi, emarginati e senza tetto che l'assistenza sociale ospita nelle 10 camere annesse al locale. Gli adulti urlano e non ascoltano, si stordiscono di alcool e giochi d'azzardo, ma a modo loro le vogliono bene. Stella sa giocare a carte, conosce tutto sul gioco del calcio, sa che i grandi "scopano" e conosce le parole delle canzoni in voga, ma ignora completamente l’universo della sua età. E' innamorata platonicamente di un malinconico avventore (Guillaume Depardieu scomparso recentemente a 37 anni).

Per caso viene iscritta a una scuola media prestigiosa del centro parigino. Catapultata in un ambiente completamente diverso, è subito "classificata" e respinta dalle compagne di buona famiglia. Tutto le è estraneo, soprattutto il sapere che le viene impartito da professori preparati, ma lontani e indifferenti. "Non capisce niente" di quello che le viene insegnato, subisce umiliazioni, ma resiste all’(auto)esclusione con un’arte precoce: pensare ad altro quando qualcosa fa male e dimenticarlo subito dopo.

Picchia a sangue una compagna che la prende in giro per come è vestita, prende note e brutti voti. Solo quando conosce Gladys (Melissa Rodrigues), figlia di intellettuali argentini e bravissima in tutte le materie, nasce la sua prima vera amicizia. Entra in casa altrui e osa invitare nella propria. Scopre i libri e compra da sola il primo romanzo della sua vita.

Da quel momento qualcosa cambia. Legge, riflette, incontra un altro mondo in cui regnano sentimenti e pensieri profondi. Trova il modo per reagire al degrado familiare e al disagio della sua età: pian piano matura, migliora, comprende. Alla fine sarà promossa (qualcuno dei prof si è accorto del suo cambiamento) e sarà più felice perché comincia a capire quale potrà essere la sua strada.

Sylvie Verheyde scrive e dirige con garbo un film autobiografico che è anche un elogio della scuola, un luogo che nonostante tutto offre opportunità di istruzione come veicolo di emancipazione. La censura italiana, in prima istanza, ha vietato il film ai minori di 14 anni prendendo a pretesto l' episodio (per altro trattato con sensibilità e delicatezza) delle attenzioni verso Stella di un cliente viscido e schifoso. Oggi il divieto è stato ritirato. In un articolo pubblicato su Repubblica del 4 dicembre lo scrittore Marco Lodoli consiglia la visione del film soprattutto agli studenti: condividiamo. Stella, la mela acerba scopre la vita

 

12 dicembre 08