Ricominciare attraverso la scrittura

Adriana Giannini

 

 

Françoise Giroud (1916- 2003) è stata una grande donna che nel suo paese, la Francia, raggiunse, attraverso mille difficoltà e con la sua sola forza d'animo, obiettivi straordinari nel cinema (collaborò con famosi registi), nel giornalismo (fondò e diresse giornali di successo come Elle e L'Express), nella politica (fu vice-presidente del partito radical socialista, sotto-segretario della condizione femminile e ministro della cultura).

Eppure questa donna, così intelligente e determinata, a metà del cammino della sua vita attraversò un periodo talmente nero da convincerla a chiudere un'esistenza che le pareva ormai priva di scopo. Nel maggio 1960 aveva infatti perso in un colpo solo l'amore, il lavoro e, per un'ingiusta accusa, la stima della persona a cui teneva di più. Jean-Jacques Servan-Schreiber con cui aveva fondato e dirigeva L'Express e che, in quel periodo era l'uomo della sua vita, l'aveva lasciata per sposare una donna più giovane, le aveva tolto la direzione del giornale e l'aveva incolpata per le lettere anonime ingiuriose e antisemite che erano state inviate alla sua famiglia.

Soccorsa appena in tempo, nonostante tutte le precauzioni che aveva preso perché il suicidio riuscisse, si rifugiò per qualche mese in Provenza in una casa messale a disposizione da amici. La sua sola compagna di quella difficile estate era la sua macchina da scrivere e, proprio grazie ad essa, riuscì a ritrovare l'equilibrio e la forza per ricominciare a vivere e a riprendere con ancora maggiore successo la sua carriera di giornalista e donna politica coraggiosa e anticonformista (negli anni settanta si batté a favore dell'aborto, della pillola anticoncezionale e della libertà di espressione e di carriera delle donne).

Ad aiutarla ad uscire da quella situazione disperata fu proprio la stesura del libro che qui desidero segnalare Storia di una donna libera, un lavoro scritto innanzitutto per mettere nero su bianco i propri fantasmi, le aspettative e le delusioni, le conquiste e le sofferenze che avevano accompagnato fino a quel momento la sua vita. Mai pubblicato e anzi ritenuto perduto in mezzo ai tanti scritti  che la stessa Giroud, verso la fine della sua vita aveva ritenuto non valesse la pena di conservare, il dattiloscritto di questo libro è stato ritrovato cinquant'anni dopo la morte della sua autrice grazie all'impegno della figlia Caroline Eliacheff e dell'amica Alix de Saint-André, a cui si deve la lunga e interessante prefazione.

Subito pubblicato in Francia da Gallimard e presto tradotto in Italia dall'editore Neri Pozza, oggi il libro è a disposizione di chi desidera capire e conoscere attraverso Françoise Giroud i pensieri e le esperienze di una donna che vuole fare carriera come un uomo ma realizzarsi come donna, che non rinnega i propri errori ma sa anche far valere le proprie doti, di una donna forte e completa, insomma, come tutte vorremmo essere.

Storia di una donna libera Neri Pozza Editore, 2014, pagine 256, euro 16,00