Matilde Tortora, 52 milioni di parole. Eleonora Duse racconta di sé

 

 

Nel Centenario della scomparsa di Eleonora Duse, che quest’anno è celebrato in più luoghi e anche all’estero, è appena stato pubblicato un nuovo libro di Matilde Tortora che ha titolo “52 Milioni di Parole” e che reca in sottotitolo “Eleonora Duse racconta di sé” per i tipi delle Edizioni Graus: un libro che attrae fin dall’immagine di copertina che l’autrice stessa ha ideato, con un bouquet d’antan, in pannolenci, che lei da tanti anni custodisce, appartenuto a sua nonna Matilde.

Un libro appassionato, scandito in 24 capitoli, molto bello, scritto in una prosa anche piena di poesia; basti anche solo andare al capitolo intitolato “La Poesia è una forma di perdono”, in cui Eleonora Duse si rivolge a Gabriele D’Annunzio, ricordando il loro sodalizio d’amore e d’arte.

Nella sinossi del libro leggiamo:

“Eleonora Duse posa a Parigi per la pubblicità del Chocolat Gérin- Boutron a Parigi, a farle compagnia è Matilde Serao; invia in dono un oggetto a lei molto caro a Mary Pickford mentre è a New York; scrive alla poetessa e scrittrice Ada Negri di sua madre; discorre dei suoi fiori preferiti con Ida Rubinstein; ringrazia il padre di James Joyce per avere portato il figlio giovanissimo a teatro ad un suo spettacolo, apprenderà anni dopo dell’influenza che, il vederla in scena, ebbe per lui nel creare il personaggio di Molly Bloom nell’Ulysses; ricorda le lacrime di Giovanni Papini a causa delle sue difficoltà finanziarie e racconta di chi nella sua vita contò tanto, Boito, D’Annunzio e dice tanto altro, perfino di Pirandello sfidato a duello. Pertanto, questo libro è da ritenersi come un’autobiografia trasposta di Eleonora Duse che dice di sé, delle sue peregrinazioni, delle sue frequentazioni, del suo Teatro”.

Eleonora Duse inviò realmente un dono a Mary Pickford, ma non sappiamo quale esso sia stato; la scrittrice, nel libro, ipotizza e racconta quale dono, nel marzo del 1924, la Duse possa avere inviato alla giovane attrice americana; oppure che sia stato reale o meno il suo avere posato per delle pubblicità, nessuno lo sa, ma nel libro ci appare come se davvero fosse accaduto.

Un libro di finzione, ma nutrito di tanto vero e di una lunga frequentazione che l’autrice, che è anche saggista, da più di vent’anni, intrattiene con la Duse, per avere riscoperto e curato e pubblicato, a cominciare dal 2002, molti carteggi di Eleonora Duse, con Giovanni Papini, Mary Pickford, Matilde Serao, Ida Rubinstein, Ada Negri.

Un libro che è un vero e proprio atto di amore per Eleonora Duse.

Come è stato da più parti notato, davvero a lettura ultimata, ci è parso d’aver ascoltato una sonata a quattro mani, abbiamo avvertito un’armonia, una consonanza di anime, come se davvero, la scrittrice l’avesse conosciuta, avesse potuto frequentarla, ascoltarne l’inimitabile voce, ascoltarla raccontare la sua vita.

Matilde Tortora, 52 milioni di parole. Eleonora Duse racconta di sé

Graus edizioni, 2024, € 15

9-09-2024

Home