Rosella Prezzo Trame di nascita - Tra Miti, Filosofie, Immagini e Racconti Liliana Moro e Angela Giannitrapani
Una introduzione
Un libro, questo ultimo di Rosella Prezzo, che non esito a definire rivoluzionario perchè rovescia completamente un paradigma mentale e filosofico fondamentale, quello che pone l'uomo come mortale, considerando caratteristica peculiare dell'umanità proprio la mortalità. Il che è innegabile, ma Prezzo, da brava filosofa, interroga l'ovvio. Non che abbia scoperto la fonte magica che rende immortali, anzi, quello che propone è di spostare lo sguardo, non vagheggiando una immortalità da porsi in un altro mondo, non sconfiggendo la morte terrena con la vita eterna celeste, ma guardando dall'altra parte della nostra “finitudine”, dei nostri limiti: si rivolge all'inizio della vita, alla nascita
e Rosella Prezzo legge, eccome. Il suo è uno spostamento di sguardo “gravido” -è il caso di dirlo- di conseguenze, perchè se “quando si muore si muore soli” quando si nasce si è per forza in due (almeno). Quindi considerare la nascita significa porre attenzione alla condizione relazionale della vita, significa riconoscere la fitta “trama” di rapporti in cui di fatto nasciamo e viviamo. Riconoscere che la condizione imprescindibile della vita è la relazione.
La cancellazione della nascita, dell'inizio che è una relazione, per tenere lo sguardo fisso sulla morte ha portato, a mio parere, alla tragedia immane di una civiltà che si concentra sul dolore, sulla guerra, sulla violenza. Una cultura che crede di poter affermare la vita negando la fragilità, la dipendenza, innanzitutto da quell'Altro originario che è la donna, dal suo corpo e per estensione dagli altri, tutti gli altri, vissuti come impaccio alla meravigliosa libertà dell'uomo solo e indipendente. Per concludere questa, che è solo una delle possibili chiavi di lettura di questo libro che è molteplice, sfaccettato, plurimo, torniamo al suo inizio, alle prime pagine. Partiamo proprio da Adamo ed Eva. Il primo testo che Prezzo ci propone è appunto il passo della Genesi che racconta la creazione di Eva.
Adamo può parlare, la Bibbia ne riferisce le parole, solo quando Eva esiste, ma non parla con lei, la sua compagna, parla di lei. Nonostante la creazione della donna fosse appena stata giustificata con il fatto che l'uomo era solo, aveva bisogno di un simile. Ma Eva è una compagna con cui non c'è scambio, non c'è relazione, appena vista è subito oggettivata. Allora possiamo dire che il linguaggio costruito dall'uomo, maschio, e quindi la cultura patriarcale, nasce escludendo la donna, il corpo, quel corpo da cui tutti -nella realtà non nella narrazione biblica - siamo usciti/e dunque per forza “dimentica” la nascita e, con lo stesso movimento di esclusione, apre la lunga sequenza delle opposizioni del pensiero binario: maschio/femmina, natura/cultura, corpo/mente, ragione/sentimento .... Trame di nascita ribalta tutto ciò, compie una rivoluzione copernicana, a cui Rosella Prezzo è arrivata attraverso un percorso che documenta nel testo con una fitta rete di rimandi, citazioni, letture che l'hanno portata alla definizione di questa tesi originale su di noi, uomini e donne, che siamo “comuni natali” non solo comuni mortali.
Una conclusione
Trame di nascita di Rosella Prezzo è un libro che mi ha dato una sferzata di vitalità. Questo perché mi ha rivelato una nuova lettura della nostra esistenza che, tuttavia, soggiaceva nel profondo della mia coscienza e rimuginava nell'oscurità creando incongruenze e domande. La nuova lettura ha stracciato il velo di una sovrastruttura culturale e filosofica nella la quale il pensiero occidentale ha proliferato invadendo le nostre menti e le nostre coscienze. Dai Padri della Chiesa ai filosofi, anche moderni, l'idea che l'esistenza abbia come misura la morte si è così tanto sviluppata che si è radicata in tutti noi. Rosella Prezzo, invece, guidata da due filosofe di riferimento, Hannah Arendt e Maria Zambrano, misura e nomina la nostra esistenza umana a partire dalla nascita. E dunque, invece che i comuni mortali ci ribattezza secondo la definizione di Arendt, comuni natali. La cosa non è da poco perché ribalta completamente il punto della nostra ‘finitudine’ ponendolo all'inizio della vita e non alla fine, con una serie di ragionamenti consequenziali che cambiano non solo il punto di vista ma anche il nostro immaginario. Ma cominciamo con ordine. Il saggio ha tre cuori. Nel primo l'autrice rilegge e analizza le Sacre Scritture, in particolare quei passi della Genesi in cui si racconta della creazione di Adamo e la derivazione di Eva da una sua costola. Sono già due origini diverse: uno creato, l'altra nata da lui. L'attenzione di Prezzo si concentra sul loro primo incontro, quando ci si aspetterebbe un dialogo e invece si legge ciò che Adamo dice di lei e non con lei. E, posto che è da una loro reciproca conversazione e riconoscimento che deriva lo sviluppo della nascita e della coscienza di un sé, siamo davanti a un vuoto, un incontro mancato. Si prosegue con la lettura dei miti, attraverso i quali le mirabolanti nascite tra gli dei e tra dei e umani ha molti esempi, in cui la funzione procreatrice della donna viene messa in ombra o addirittura negata. Gli esempi più conosciuti sono quelli di Atena che fuoriesce dalla testa di Zeus, di Orione generato da un vello sul quale hanno urinato tre dei o Esculapio nato da donna morta. E se nel mito in genere non manca la presenza della donna come generatrice, è indubbia la tendenza a includere nei modi di generare una immaginaria autonomia e indipendenza maschile, a compensare ciò che da sempre appare un timore e una ambizione dell'uomo nei confronti della nascita. Questa parte del libro, quindi, evidenzia gli oscuramenti, il rimosso, il negato a costo perfino dei miracoli e del magico. Nel proseguire delle epoche e nel passaggio dal mythos al logos la nascita, pur riprendendosi le sue caratteristiche biologiche, nel pensiero filosofico dell'età classica viene relegata a una funzione appena e solo iniziale dell'esistenza mentre la morte nella sua inesorabilità, temuta o sublimata, prevale come termine e misura della vita. Tutto scorre per arrivare a quel punto e quel punto dà il ritmo del suo scorrere. E così veniamo battezzati i comuni mortali. Chi di noi non ha familiarità con questa definizione e con l'intero assetto filosofico e immaginario che essa porta con sé? Questo primo nucleo del saggio è dunque la denuncia di un racconto e di un pensiero dell'esistenza umana in cui prevalgono l'oscuramento della nascita da corpo di donna a favore della morte che così tanto ha condizionato il nostro sentire e sentirci. Ma nel secondo cuore di Trame di nascita avviene una rivoluzione. E’ una rivoluzione che ha la forza del ribaltamento e nel contempo dell'ovvietà. Rosella Prezzo, sulle tracce delle incongruenze, dei taciuti, delle sfacciate negazioni della storia e del pensiero va in cerca di ciò che manca. Lo trova proprio così, pescando e poi rintracciandolo da un rivolo all'altro, come ci ha rivelato durante l'interessante incontro avvenuto alla Libera Università delle Donne in una puntata della rassegna Andar Leggendo. E in questo suo vagare per testi e fonti rilegge Hannah Arendt e Maria Zambrano, in particolare le pagine che le due filosofe del Novecento hanno scritto sulla nascita. Le riflessioni delle due pensatrici sono tanto rivelatrici quanto ovvie. E’ proprio la loro ovvietà insieme alla declinazione che ne scaturisce a fare da motore di propulsione del pensiero. Arendt guarda la nascita non solo come un fatto ma come l'evento che non registra puramente la sopravvivenza della specie ma rappresenta la rottura della catena temporale e l'irruzione del nuovo. Questo avvenimento ha una valenza storica poiché il nuovo arrivato producendo una interruzione nel susseguirsi delle generazioni dà origine a direzioni inaspettate e imprevedibili, tracciando tra quella degli altri la sua storia e modificando la fitta rete delle relazioni umane. Nello stesso anno, 1958, pur non in contatto tra di loro, anche Zambrano pubblica Persone e democrazia: "... dato che il movimento storico avviene nell'inevitabile apparizione di nuove generazioni, ognuna di esse introduce un cambiamento...” Prezzo aggiunge: "in ogni nascita, infatti, il nuovo ripete l'antico nella capacità di dare inizio, e il nascere si ripete nel suo carattere inedito. Per questo è un miracolo che salva il mondo dalla sua naturale fine e la vita dal suo destinale tracciato verso la morte". Il nuovo nato, quindi, è un nuovo anello nella catena degli umani, inserendosi in essa interrompe quella dei già nati e prelude a quella dei nascituri. Prezzo inoltre ci regala un'immagine incisiva quanto immaginifica del nascente che entra sul palcoscenico della vita a sipario alzato, quando già altre scene sono state rappresentate e altre ne aspettiamo da lui/lei. Significativa l'analisi che fa del pensiero di Arendt rispetto a quello di Zambrano: la prima si concentra maggiormente sul mettere al mondo, sul dare alla luce con l'implicazione politica che ne deriva, come abbiamo visto. La seconda ha il suo focus sul venire al mondo, venire alla luce e le implicazioni biologiche, filosofiche e relazionali che la creatura nascente genera, nel suo non vedere ma essere visto. Prima della nascita c'è l'attesa e l'accoglienza. E dunque, conclude Prezzo, la nascita è l'altra finitudine, diversa da quella della morte perché “non condanna alla propria fine “ “ma promuove la possibilità di un inizio”, “la nascita è la prima forma di trasformazione esistenziale”. Dalla sua lettura delle due filosofe, così come di altre, per esempio Adrienne Rich, Wittgenstein, e con l'aggiunta della sua definizione dell'altra finitudine Prezzo genera illuminanti, e direi, confortanti riflessioni di una disarmante e sorprendente logicità. Riprende il corpo di donna, la corporeità del nascere trascinandoli fuori dall’ oscuramento che hanno patito nella storia, nelle arti e nell'immaginario dell'umanità. Parole come viventi, natali, nascenti, ad-venire, ex-sistere, venire al mondo, dare alla luce pervadono questa parte del libro e ciascuno dà origine a riflessioni a grappolo che articolano una filosofia e una nuova visione dell'esistenza. Una genealogia di pensatrici che ci dona un pensiero potente e vitale dal quale trarre ulteriori deduzioni che ci posizionano dal punto di vista esistenziale e politico per una concezione della vita e della pace. Nel terzo cuore del saggio l'autrice analizza la riproduzione biotecnologica portata anche alle sue estreme conseguenze. Da quanto precedentemente assunto, prende posizioni critiche verso la gestazione per altri che lascio al dibattito tuttora in corso. Grazie, dunque, a Rosella Prezzo per averci fatto conoscere pagine a noi poco note e ora sappiamo fondamentali e rivoluzionarie.
Rosella Prezzo Trame di nascita - Tra Miti, Filosofie, Immagini e Racconti ed Moretti & Vitali, gennaio 2023, pagg 123, €14 30-04-2024
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