" tre donne e due uomini parlano del lavoro che cambia" a
cura di Adriana Nannicini
E' uscito un nuovo Quaderno di via dogana - Libreria delle Donne di Milano. Il quaderno raccoglie cinque testi, di cristina borderias, lia cigarini, adriana nannicini, e di christian marazzi e sergio bologna. Sono relazioni
presentate il 29 aprile 2005 ad un Seminario internazionale organizzato
da MACBA ( museo di arte contemporanea)a Barcellona. Il seminario aveva
come titolo "la f@brica i la societat" e Cristina Borderias,
docente di storia del lavoro all'università di Barcellona ha progettato
e coordinato la tavola rotonda " femminilizzazione del lavoro e postfordismo:
suggerimenti per un dibattito" a cui hanno partecipato le relatrici
e i relatori di cui sopra. Nell'introdurre la tavola rotonda, Borderias ha posto alcune domande, chiedendo di " rendere esplicito il significato che nelle opere acquista il concetto di < femminilizzazione del lavoro> e in particolare quali rapporti si danno tra questa e il postfordismo:" per Borderias infatti l rapporto tra i concetti merita degli approfondimenti di riflessione e di dibattito. La F. è stata usata a volte a dar conto della precarizzazione e della flessibilizzazione progressiva. In altri casi la recente precarizzazione è stata stata spiegata come risultato della F. tema al centro delle strategie sindacali e politiche. Marazzi è intervenuto su " democrazia economica e differenza" sviluppando una riflessione a partire dalle recensioni di alcune analisi delle derive del capitalismo finanziario , sottolineando come vari studiosi ribadiscano le fragilità e l'instabilità della democrazia economica, e la domanda che si pone : " ragionare sulle categoria politica dell'inclusione ,o se invece non sia preferibile partire dalle forme di soggettività che questo stesso capitalismo ha determinato (. )ed i comportamenti soggettivi delle donne( .) permettono di sviluppare un concetto di democrazia basato sulla differenza piuttosto che sull'inclusione"
Cigarini fa riferimento a "quello che dicono le lavoratrici" rovesciando un'ottica che mette all'origine il capitale per partire invece dall'esperienza di quelle che riflettono sul lavoro .e risponde alle questioni poste da Borderias " la maggior presenza femminile nel lavoro è dovuta non solo alle modificazioni dei circuiti produttivi, ma anche al desiderio femminile di indipendenza e maggior libertà"ed "un passaggio una strada molto stretta si è aperta. Le donne portano tutto al mercato, relazioni, maternità sentimenti e affetti( ) rende visibile ciò che eccede il profitto e quindi rende possibile l'inizio di un cambiamento dell'organizzazione del lavoro." Sottolinea la questione della difficoltà delle donne a contrattare. Difficoltà che parla della minaccia che questa costituisce per le relazioni e del preservarle da parte delle donne. Sul rapporto tra conflittualità e differenza femminile sviluppa la conclusione dell'intervento. Nannicini
interviene su "racconti e condizioni"valorizzando la dimensione
della narratività che ha contraddistinto alcuni gruppi di donne
nel corso degli ultimi anni, narrazioni in cui trovano corso istanze conoscitive
e desideri trasformativi. sottolinea l'orginalità e l'innovatività
di questa pratica -narrare il lavorare- tra cui l'abbandono di prospettive
dissimetriche tra soggetti che caratterizza le ricerche accademiche. E
il crearsi invece di uno <spazio narrante>.
Per ulteriori informazioni: Pinuccia Barbieri, tel. 3487098609; email: painuz@tin.it 5 Maggio 2006
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