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Il libro di Marina Piazza Le Trentenni. Fra maternità e lavoro alla ricerca di una nuova identità, si occupa delle “figlie” di chi è stato/a protagonista o spettatore/spettatrice di quel vasto movimento di rinnovamento culturale e politico degli ultimi trent’anni del secolo scorso, mi riferisco in particolare ai movimenti antiautoritari degli anni Settanta e al Femminismo. Queste giovani donne rivelano una forte tensione all’autonomia conquistata con il lavoro, considerato una irrinunciabile risorsa di identità; non mancano certo di una chiara visione delle difficoltà e degli ostacoli che le aspettano, ma dispongono di una forte determinazione a realizzarsi come persone, come professioniste e come madri, senza sacrificare una delle dimensioni alle altre.
La rottura degli
universi simbolici di riferimento delle donne che le hanno precedute le ha
private di modelli a cui rifarsi; permangono inoltre, malgrado la nuova
sensibilità sociale nei confronti delle pari opportunità, gli ostacoli e i
vincoli di un’organizzazione del lavoro troppo rigida nei confronti delle
donne e sempre più precarizzante, ma queste situazioni sono affrontate con
consapevolezza e senza drammi La maternità è una scelta consapevole, si tratta infatti della prima generazione di donne, a livello di massa, che non vive più l’essere madri come un destino sociale; le difficoltà nascono all’interno di una società che non risparmia appelli quotidiani a fare figli, mentre attua una progressiva diminuzione di “riconoscimento sociale effettivo della maternità”; la possibilità di fare un figlio, ad esempio, costituisce motivo di blocco di carriera per giovani donne competenti e capaci, o addirittura discrimina nella scelta di assunzione da parte di aziende. A questo si aggiunga l’inesistenza di politiche sociali serie volte a favorire la condivisione tra uomini e donne del lavoro di cura all’interno delle famiglie, soluzione auspicabile perché si instauri una piena e armonica collaborazione nei nuclei familiari. Queste giovani donne hanno le idee chiare e molta determinazione, e, soprattutto, hanno una sicurezza trasmessa loro dalle madri, le “ragazze di cinquant’anni” di cui ci ha raccontato Piazza qualche anno fa.
Marina Piazza questa recensione è uscita
sulla Rivista "Famiglia oggi", n° 11, novembre 2003 |