Lucia Valcepina, Primordiale bellezza Liliana Moro
Uno sguardo intenso ci coglie dalla cover di questo libro, l'ultima fatica di Lucia Valcepina, scrittrice, performer, interessata a diverse forme d'arte. La sua versatilità l'ha -credo- aiutata nella complessa ricerca che certo ha dovuto compiere per scrivere questo libro che è la biografia di Carla Badiali.
Como con le sue industrie, in particolare quella della seta, che proprio negli anni '20 e '30 ebbe uno sviluppo intenso, affermandosi anche a livello internazionale; in quegli anni la città è sempre meno subalterna culturalmente alla metropoli milanese e vede un consistente gruppo di artisti operare in direzioni inesplorate affrontando percorsi innovativi con l'astrattismo. In questo gruppo si muove, seppur in una postura discreta e un po' defilata, Carla Badiali. Essere donna e artista era (forse ancora è) una “doppia infrazione” a cui Badiali risponde non con i toni sovente provocatori di alcune artiste della sua epoca ma con la convinzione che
Questa sua ricerca la porta lontano dal realismo, dalla ritrattistica, ambito considerato più consono alle pittrici, per trovare le forme primordiali, le linee e i volumi geometrici, i colori puri.
In qualche modo questa è una biografia corale perchè vi si trova non una semplice eco dei fatti storici ma il tessuto della storia è costruito attraverso le vite degli artisti con cui si intreccia quella di Badiali. L'autrice non si è sottratta nemmeno alla narrazione della realtà concentrazionaria di Mauthausen, lager in cui venne rinchiuso il marito di Carla, Sandro Nahmias, mentre la stessa Badiali veniva catturata dalla nefasta banda Koch e imprigionata nel carcere di San Vittore, mentre era in cinta del suo primo figlio, a causa della sua partecipazione alla resistenza. Come Fernanda Wittgens, la direttrice di Brera, e come lei Badiali riusciva a produrre buoni documenti falsi per ebrei e altri perseguitati. Ho trovato interessante anche la narrazione del primo dopoguerra, con la fatica della ripresa, per tutti e in modo estremo per “i salvati” con lo smarrimento e l'incapacità di vivere dopo esperienze fuori dalla vita come quella del lager. Accopagnato con grande discrezone da Carla, dopo qualche tempo Sandro
Lucia Valcepina, Primordiale bellezza,
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