Laura Conti e la fotosintesi

Valeria Fieramonte


Laura Conti
da Scienza a 2 voci

 

Il 23 e il 30 settembre 2015 dalle 15 alle 17 per la prima volta con le amiche del gruppo Ricordi si affonterà un tema scientifico legato alla ricca, documentata e profetica produzione di Laura Conti su tematiche relative all'ecologia e ai problemi del cosiddetto 'climate change'.


Il libro La fotosintesi e la sua storia (Giunti Marzocco, 1991) è stato editato oltre 24 anni fa ed è stato l'ultimo saggio che Laura ha scritto su temi di carattere scientifico prima della sua morte, avvenuta nel 1993: a testimonianza di come, già allora in Laura fosse viva la preoccupazione per un problema ignorato dai più e di vitale importanza: l'inquinamento dell'aria che respiriamo e le sue conseguenze planetarie.

L'approccio scientifico lo rende a mio avviso persino più interessante, e decisivo, di produzioni più recenti , come avviene per due testi fondamentali usciti quest'anno, il libro di Naomi Klein dal titolo italiano Una rivoluzione ci salverà - il cui approccio è sostanzialmente economico, e la bellissima enciclica 'Laudato sì' di papa Francesco, il cui alto valore morale non è legato tuttavia a fatti documentati di tipo scientifico ma a un discorso più ampio e collettivo di genere sociale e storico.

'Che cos'è la fotosintesi' è un disperato tentativo di far capire ai distratti contemporanei di Laura la gravità della situazione e un grido di allarme su quella vera e propria guerra alla fotosintesi iniziata dall'umanità fin dai suoi albori con l'accensione del primo fuoco - tra i diecimila e gli ottomila anni fa - e l'accellerazione drammatica di questo processo avvenuta con la distruzione delle foreste secolari, e l'uso del carbone e del petrolio come combustibili fossili specie negli ultimi due secoli in modo sempre più massiccio.

Per ogni molecola di anidride carbonica che si forma c'è una molecola di ossigeno che scompare: per fortuna per ora le conseguenze non sembrano drammatiche perchè l'ossigeno è circa il 21% del totale dell'atmosfera ( o 210mila ppm, ovvero parti per milione) mentre la CO2 rappresentava, ai tempi di Laura negli anni '80, solo lo 0,03% ( o trecento ppm). Dunque una variazione anche minima di CO2, pur essendo rilevante in sè, può sembrare quasi insignificante per l'ossigeno. Tanto è vero che per ora fenomeni di carenza di ossigeno si verificano soprattutto in arre ristrette e nelle città a grande traffico di auto.

Ma a partire dal marzo del 2013 si è notato che l'ossigeno nell'aria del mondo è oggi al 20,8% e non più al 21%.
Tra il 1880 e il 1982 sono state immesse nell'atmosfera 80ppm in più di CO2 - anche se l'incremento reale è stato di 50ppm per via dell' omeostasi marina ( cioè una gran quantità di Co2 entra in soluzione nell'acqua del mare).

Per la cronaca: nel 2015 la CO2 supera stabilmente le 400ppm in tutto il pianeta.
Questo significa che l'inquinamento si è messo a correre ( 50ppm in poco più di 40 anni, mentre prima per lo stesso risultato erano stati necessari quasi 100 anni!
A questo punto l'aumento dell'effetto serra è destinato anche a modificare il clima del pianeta e non siamo per ora in grado di invertire la tendenza osservata. Il rischio che, se anche spegnessimo istantaneamente tutti i fuochi e le combustioni, non sarebbe più possibile fare marcia indietro si fa sempre più vicino ( molti esperti hanno posto il 2020 come punto di non ritorno).

Quando in una stanza c'è aria viziata apriamo la finestra: ma non potremo aprire nessuna finestra oltre la stratosfera perchè non vi troveremmo ossigeno allo stato libero, ma solo grandi quantità di idrogeno e di materia e energia oscure...

E pensare che la nostra 'coperta azzurra' misura in altezza solo 80km, grosso modo la distanza tra due città di provincia nella stessa regione...

16-09-2015

 

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