Bioscienze a Lione

di Valeria Fieramonte



Il  Congresso mondiale di scienze biologiche (Congrès BioVision 2011, forum mondial des sciences de la vie) si è tenuto quest'anno a Lione, al centro congressi della città internazionale costruita da Renzo Piano, alla presenza di un ampio parterre di scienziati, premi Nobel, ministri e ricercatori.
Lione è una delle più belle città francesi, costruita com'è alla confluenza di due fiumi, il Rhone e la Saone, tra colline e pianure ricche di parchi curatissimi.
E' anche una delle città con i migliori ospedali e il migliore sistema sanitario del mondo, ora in forte crisi qui come altrove.

Moltissimi i temi in discussione, di carattere medico (cura dei tumori, contrasto all'invecchiamento, malattie infettive, vita artificiale anche detta exobiologia, nutraceutica) o relativi alle tecnologie verdi, ai cambiamenti climatici e all'ambiente.

Sugli effetti dei cambiamenti climatici la relazione più interessante mi è parsa quella di Debora Iglesias Rodriguez, una giovane ricercatrice spagnola che da alcuni anni lavora al centro oceanografico di Southampton (UK).
Debora studia gli effetti dell'acidificazione degli oceani -dovuta all'aumento della CO2 - sulla vita di alcuni minuscoli animaletti marini che fanno parte del 'bioma' oceanico. Ha scoperto che alcuni di essi, come per esempio i coccolitofori, con l'aumento della acidità delle acque marine faticano a calcificare le loro strutture, con il rischio che vada perduta parte della varietà del 'bioma' dei mari. Debora è stata anche, alcuni mesi fa in una spedizione di ricerca nel Mare Artico, a studiare una specie di simpatici teratopodi e coccolitofori di cui viene qui riprodotta la foto.


Per fortuna non sembra per ora che i cianobatteri - di vitale importanza per la produzione di ossigeno sul nostro pianeta, soffrano invece in modo particolare per l'acidificazione dei mari.
Debora si è anche divertita a misurare l'inquinamento da anidride carbonica (CO, da non confondere con la CO2) prodotta in ambienti chiusi anche dal semplice respiro dei presenti, scoprendo che può raggiungere livelli molto elevati, anche di 800, 1000 parti per milione. Sarà per questo che dai treni coi vetri sigillati, frutto di qualche insana scelta costruttiva, si scende con una sensazione di stanchezza e di mal di testa?

Ma le sue preoccupazioni sono ancora poco se confrontate con quella di Victor Smetacek, che sostiene che ormai 'abbiamo perso il 90% dei pesci degli oceani'. Speriamo che non sia vero, Debora per esempio non lo pensa, ma detto da un esperto fa abbastanza impressione.

Salute e ricerca medica
E' stato anche discusso, alla presenza di ministri della sanità di alcuni paesi e di associazioni come Médecins sans frontières del problema delle medicine nei paesi emergenti, paesi che non sono ancora riusciti a debellare malattie come la malaria, la sifilide e la TBC, ora in ripresa anche in Europa dopo essere stata eradicata.
Il paese del mondo che ha più malati di TBC è l'India (alcuni milioni), seguita dalla Cina e dalla Federazione Russa.
Questo almeno si poteva leggere sui poster di una mostra fotografica allestita in una hall.

Si è discusso anche dei danni prodotti, nei paesi in via di sviluppo, del commercio di medicine false vendute tramite mafie compiacenti, che causano 200mila morti l'anno. Un problema senza dubbio gravissimo che va purtroppo ad aggiungersi a qualcosa di cui si è invece preferito non parlare: i danni prodotti dagli effetti collaterali di medicine testate dagli organismi di controllo europei con sede in Inghilterra - che di morti ogni anno ne provocherebbero 300mila.

E che qualcosa di grave stia avvenendo anche in sistemi sanitari un tempo considerati relativamente sicuri lo testimonia Garance Upham, una donna americana che vive vicino a Ginevra e che si presenta come  segretario generale di 'Safe observer international' un'organizzazione aderente al WHO che si occupa di monitorare la sicurezza dei pazienti.
Garance sostiene che negli ospedali europei è in aumento la percentuale di errori medici (oltre il 10%), mentre negli  USA la sanità sarebbe al collasso perchè un paziente su due, ovvero il 50%, subirebbe danni per errori dovuti ai sistemi sanitari. Un dato che - se è vero - testimonierebbe il totale fallimento del sistema sanitario USA, peraltro il più caro del mondo.
Lei stessa ne è stata vittima: dopo aver contratto la polio da bambina in seguito a un vaccino, cosa che non le ha impedito una vita attiva di lotta nelle associazioni dei pazienti per un miglior sistema sanitario, a 50 anni in seguito a pratiche mediche errate ha avuto una gamba gravemente danneggiata, questa volta in Europa.
Per non parlare di chi dice che sono addirittura sbagliati i protocolli di cura insegnati agli studenti in università!

Ci sono poi le sempre nuove varianti dell'influenza (aviaria, suina, umana) di cui ha parlato il cinese Leo Litman Poon, dell'Università di Hong Kong, che ha denunciato il fatto che la mancanza di un controllo globale della influenza suina impedisce di capire la genesi di questa pandemia quando si trasmette agli umani, (ormai si sa che virus animali prima confinati a singole specie si sono 'mescolati' e sono diventati trasmissibili agli uomini).

Sarà per tutte queste informazioni, e per una certa differenza che si percepiva al congresso mondiale tra obiettivi a volte molto ambiziosi: medicina personalizzata, nutraceutica, vita artificiale, contrasto all'invecchiamento eccetera, e il reale stato di cose, purtroppo molto più prosaico quando non allarmante, che non mi ha del tutto stupito il risultato delle elezioni cantonali francesi tenutesi in contemporanea al convegno.

Gli astenuti sono stati oltre il 55%, e le schede bianche e nulle oltre il 7%! Questo significa che il 62% dei francesi non si sente più rappresentato, un trend che peraltro pare essere mondiale -, anche se non sa indicare alternative agli attuali partiti.
E tutto questo in un paese, la Francia, con una classe dirigente nel complesso più efficiente e seria della nostra! 

 

31-03-2011

 

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