PolarQuest e la tenda rossa più famosa del mondo

Valeria Fieramonte


E' di una donna, Paola Catapano, l'idea di dar vita a PolarQuest, una spedizione polare che mescola avventura, scienza e storia. Come giornalista scientifica (è stata anche assistente personale dell'allora direttore del CERN Carlo Rubbia) ha partecipato a spedizioni in Antartide, Artico, deserti del Sahara e Atacama, Galapagos. Questa volta l'impresa progettata ha anche un fine di recupero storico: approfittare del sempre più accelerato scioglimento dei ghiacci artici per raggiungere – sarebbe la prima volta - il sito dove 90 anni fa è precipitato il dirigibile Italia, e fare quelle ricerche sottomarine rese possibili dallo scioglimento del pack.

Quest'estate un piccolo equipaggio di scienziati e esploratori si imbarcherà su un veliero studiato apposta per esplorare i ghiacci, tanto da sembrare quasi un igloo galleggiante, che è stato chiamato Nanuq, ( in lingua Inuit vuol dire orso polare).

Anche sullo sfortunato dirigibile guidato dal generale Umberto Nobile nel maggio del 1928 c'era un laboratorio scientifico, forse il primo nella storia dell'esplorazione polare.

Su Nanuq ci saranno strumentazioni molto più moderne per ricerche più attuali: sulle microplastiche e altre forme di inquinamento, sulla misura del flusso dei raggi cosmici e anche sul collaudo di una flotta di droni. Assieme a Nanuq partirà anche il veliero Adriatica, che avrà a bordo alcuni dei discendenti del vecchio equipaggio, che non hanno mai perso la speranza di trovare ancora qualche residuo del dirigibile Italia: commovente è stata, al Museo della Scienza, la rievocazioni dei propri cari fatta da alcuni di loro.

Ci sono buone speranze, grazie allo sviluppo delle ricerche sul fondo marino, di trovare qualcosa: sulle coste nord di un'isola delle Svalbard sono già stati avvistati i residui lasciati dagli alpini italiani partiti in soccorso della spedizione.


In contemporanea, un'altra donna, l'esploratrice norvegese Monica Christensen, partirà alla ricerca di un altro famoso equipaggio: quello dei primi soccorritori. Erano guidati dal grande norvegese Roald Amundsen, - che nonostante le critiche rivolte a Nobile in occasione del sorvolo del Polo Nord effettuato assieme due anni prima su un altro dirigibile, il Norge, - si era generosamente lanciato in soccorso del collega italiano. Per il suo tentativo si avvalse di un idrovolante francese, a bordo del quale scomparve per sempre, assieme all'equipaggio, sopra il mare di Barents in tempesta.

Come è noto i superstiti del dirigibile Italia, escluso il generale Nobile che era stato salvato per primo, furono poi recuperati il 12 luglio dal rompighiaccio sovietico Krassin: tra di loro c'era anche lo svedese Lundborg che aveva salvato il generale. Tornato a riprendere gli altri 5 superstiti, il suo fokker si era cappottato distruggendosi, per cui lui, illeso, era finito tra i naufraghi che aveva tentato di aiutare!

E' una vera eroica epopea contro ogni genere di difficoltà la storia di queste prime imprese esplorative dei ghiacci polari…

Occorre però dire che il reperto più importante e suggestivo – la famosa tenda rossa che permise la sopravvivenza dei 'naufraghi spaziali' – è già stata salvata. Sottoposta a un accurato restauro durato anni – è fatta di materiale organico dunque particolarmente deperibile, - sarà possibile osservarla al Museo della Scienza di Milano - i cui dirigenti sono all'eterna ricerca di fondi per aprire il nuovo comparto ove ospitare i resti dell'eroica spedizione.

Alcune ricerche saranno svolte anche con la collaborazione di decine di studenti dei licei scientifici, mobilitati per l'occasione a seguire e monitorare la spedizione.

“ E' importante sottolineare – ha detto il ricercatore Marco Ferraroli – che dal 1928 ad oggi la temperatura del Polo Nord è aumentata di 20 gradi, e soltanto negli ultimi dieci anni di ben 7 gradi: un aumento maggiore di quello medio del pianeta. Decisamente non c'è da stare tranquilli – e non basterà l'igloo passivo Nanuq – barca a vela polare di 60 piedi, con moduli abitativi resi abitabili dal solo uso di energie rinnovabili - né le sue meravigliose tecnologie, a consolarci del fatto che lo scioglimento dei ghiacci procede in modo ormai inesorabile….





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