Scegli tu

di Valeria Fieramonte

 

La maggioranza degli italiani - donne comprese - è contenta della sua vita sessuale e la vive con naturalezza, senza pensarci troppo, convinta com’è che a livello di istinti è facile ’nascere imparati’ specie se si è giovani e in preda al ribollire degli ormoni.
Tuttavia, se si analizzano le cose in modo più approfondito, si scopre che c’è un trenta per cento di giovani insoddisfatti e tra questi la percentuale delle donne è più elevata.
Per essere più precisi, il 29% dei maschi e il 35% delle femmine giudica insoddisfacente la propria vita sotto le lenzuola.
I problemi più diffusi sono per le donne l’assenza o il basso livello del desiderio e il dolore durante i rapporti, mentre per gli uomini sono le difficoltà di erezione e l’eiaculatio praecox.

E’ quanto emerge da un sondaggio nazionale promosso dai ginecologi italiani nell’ambito della campagna ‘scegli tu’ che ha coinvolto 600 intervistati sotto i 35 anni. ( www.sceglitu.it, portale dedicato alla sessualità responsabile.)

Naturalmente gli stili di vita contano molto  - come sostiene la ginecologa Alessandra Graziottin - il cui sito dà molte utili informazioni. Fumo droghe e sedentarietà sono nemici del sesso e c’è una novità:
anche le tecnologie elettroniche, PC e cellulari in primis, si è visto che hanno una influenza molto negativa sulla vita sessuale, e una ragazza su due si porta il cellulare a letto ( l’uso del PC e dei cellulari a oltranza riduce la frequenza dei rapporti di oltre il 70%!).

La prima vittima della sindrome da PC è comunque il sonno: uno studio dell’Università di Edimburgo ha confermato che controllare le e- mail prima di andare a dormire produce la stessa eccitazione che bere un caffè doppio.

Ma il dato più impressionante è che il 42% delle partner contrae una malattia venerea perché in genere le ragazze vanno a letto con partner più vecchi e dunque più facilmente ammalati, di quanto non facciano i coetanei dell’altro sesso.
Anche le malattie sessualmente trasmissibili, come ora si preferisce chiamarle, hanno delle, per così dire, preferenze: tra i maschi prevalgono i condilomi, l’herpes e la clamidia, mentre tra le femmine la candida e la vaginosi batterica.

Ma non tutte le malattie sessuali sono dovute ai rapporti sessuali: il 28% delle visite ginecologiche di giovani donne sono infatti dovute a vaginiti da ‘candida’, un fungo normalmente presente nella vagina, che si attiva per via degli estrogeni e il cui comportamento anomalo pare dovuto a un eccessivo uso di antibiotici in età pediatrica. Quando ci sono microabrasioni la candida si virulenta e provoca secrezioni biancastre.

Una meta analisi su 78 studi mondiali mostra inoltre che l’HPV (o papilloma virus, presente nei condilomi) ha un picco nei giovani sotto i 20 anni: è un virus pericoloso perché può produrre tumori a distanza di anni. Una curiosità: i condilomi erano chiamati anche ’creste di gallo’ perché ne erano affetti più facilmente uomini con una vita sessuale intensa e disordinata, spesso di giovane età.
Anche la clamidia è pericolosa perché può portare a sterilità tubarica.

Nonostante vi sia ancora chi vi si oppone, oggi parlare di educazione sessuale nelle scuole non è più tabù. La SIGO (società italiana di ostetricia e ginecologia) ha a disposizione un kit per tutti gli insegnanti corredato da diapositive che è già stato visto da 250mila studenti.
Ci sono anche due  libriccini utili per capire alcune nozioni fondamentali.
E’ interessante notare che, mentre le ragazze sono più disponibili a imparare, nei giovani maschi permane un vero rifiuto a parlare di questi temi e, nei casi di infezione sessuale, si arriva a diagnosi più tardive, quando le patologie sono in fase più avanzata.

Va detto che l’uso del preservativo è di per sé una buona protezione dalle malattie sessuali, anche se, dove esistono insicurezze legate alle proprie capacità amatorie, il preservativo viene vissuto come un ostacolo.
Gli uomini sono anche più romantici: alla domanda "quanto consideri importante l’intesa sessuale in un rapporto di coppia?" hanno risposto "tantissimo" il 52% delle donne e ben il 74% degli uomini!
Il rapporto si inverte per quanto riguarda l’uso di droghe, segno anche questo di una maggiore fragilità del sesso forte: ne fanno uso il 12% dei maschi e il 9% delle femmine.

Nei maschi l’assunzione prolungata di sostanze stupefacenti come ecstasy, eroina, e popper  può determinare alterazioni della sessualità e impotenza.
Le droghe infatti bloccano l’impulso che partendo dal cervello innesca l’erezione oppure non permettono di controllare l’eiaculazione.

Infine un po’ di dati in ordine sparso: nel 2009 si sono registrati in Italia oltre 116mila aborti con un 3,6% in meno del 2008. Sono state vendute più di 360mila confezioni di ‘pillole del giorno dopo’ il 50% delle quali a ragazze tra i 15 e i 20 anni.

La regione più attenta alla contraccezione è la Sardegna, mentre la Campania è la maglia nera.
Per quanto riguarda la ‘disfunzione erettile’ ne soffre il 30% degli uomini sopra i 60 anni, mentre prima dei trenta anni la percentuale è sotto l’8%. Non è vero dunque quanto diffuso dalla TV e cioè che dopo i 40 anni la metà degli uomini è impotente.
Anzi a dire il vero il primato del desiderio spetta a loro: a provocarlo, fisicamente s’intende, è l’ormone testosterone, presente anche nelle donne. Solo che gli uomini ne producono in media dieci volte di più.

 

16-02-2011

 

 

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