Donne in farmacia

di Valeria Fieramonte





Irene Curie

Da un mese a capo della Federfarma, l’associazione che raggruppa le oltre diciassettemila farmacie sparse sul territorio nazionale, è stata nominata una donna, Annarosa Racca. E’ la prima volta in cento anni, essendo la Federfarma stata fondata appunto cento anni fa.

Un altro soffitto di vetro che si incrina almeno un po’? Forse, sebbene sia presto per dirlo.
Anche nella giunta della Federfarma è in atto un profondo cambiamento, ed è cominciata a entrare qualche donna: si potrebbe dire che era l’ora, dato che il 75% dei farmacisti appartiene ormai al genere femminile, che risulta comunque anche così largamente sottorappresentato negli organismi direttivi.

Annarosa Racca è un bella signora molto elegante e decisa a realizzare i cambiamenti (notevoli, come vedremo) previsti in ambito farmaceutico. Si può dunque dire che non solo è la prima volta di una donna alla presidenza  dei farmacisti ma che questo avviene in un momento di particolare cambiamento che ne rende l’operato ancora più interessante da seguire.

Ne abbiamo parlato:

Che cosa cambierà nell’organizzazione delle farmacie?
R: vogliamo rafforzarne il ruolo di presidio sanitario a tutela della salute del cittadino: pensiamo per esempio a una farmacia che operi come sportello aggiuntivo di prenotazione di tutte o alcune delle prestazioni rese dalla sanità pubblica .
In secondo luogo si può ipotizzare la possibilità di effettuare analisi semplici (urine, colesterolo, glicemia, gravidanza), come quelle per cui è previsto il ricorso a kit di impiego personale, nonché piccole prestazioni di assistenza sanitaria (iniezioni, medicazioni) e di primo intervento ( defibrillazione e somministrazione di antidoti in caso di avvelenamento).

è un genere di riforma che penso sia molto ben visto dai cittadini. Quali altre iniziative avete in programma?
R: anche ora per la verità  l’indice di fiducia da parte dei cittadini verso le farmacie è piuttosto elevato. Con queste iniziative speriamo di rafforzarlo. Abbiamo anche una serie di ‘prodotti dei farmacisti’: l’idea è nata dieci anni fa, quando si è capito che i cittadini sono diffidenti verso i cosiddetti ‘farmaci da banco’, che in genere costano di meno.
Abbiamo pensato a una serie di prodotti di alta qualità, con marchio delle farmacie e più convenienti di quelli di marca industriale…
L’esperimento più riuscito finora non riguarda dei farmaci ma il latte in polvere: Il nostro latte, immesso sul mercato tre anni fa, ha fatto risparmiare alle mamme italiane ben 50 milioni di euro e ha contribuito a far diminuire i prezzi al consumo anche dei marchi di latte in polvere industriali.

Qualche buona notizia in un momento difficile di continui scandali in campo ospedaliero.

 

17-06-2008