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      Lettera aperta alle donne Le donne sono le custodi della vita. 
      Come donne non
      possiamo quindi negare la nostra responsabilità 
      e non levare in questo momento la voce contro ogni attentato alla vita 
      umana. Non possiamo permettere che gli uomini che noi portiamo nel grembo 
      e che con amore e con fatica generiamo siano uccisi, né che uccidano. E’ nostro compito far crescere, come un bambino, questa umanità ancora in fasce che sta ancora 
      maturando una piena coscienza di sé.
       
      
      Le donne sono la 
      maggioranza nel mondo.
       
      
      Non è possibile che rinuncino ad avere una 
      voce, che attendano soltanto con angoscia che governanti e capi militari, 
      quasi tutti uomini, decidano la sorte dell’umanità intera. Non esiste 
      guerra giusta, perché la morte non è mai giusta.
       
      
      Noi crediamo nella vita, 
      lavoriamo per la vita.
       
      
      Sappiamo che la vita di un bambino arabo, 
      cinese, africano, europeo, polinesiano, vale quanto quella di nostro 
      figlio. Siamo sconvolte e ci sentiamo impotenti di fronte alle immagini 
      della fame e della disperazione di gran parte del 
      mondo. Pensiamo alla paura di altre donne che 
      fuggono cercando di salvare i loro bambini, allo sguardo di altre donne 
      che non hanno da dar loro nulla da mangiare, alla solitudine dei bambini 
      di strada: quale speranza può avere un’umanità che cresce in questo clima?
       Le donne sono contro ogni genere di violazione della vita umana, sia essa terrorismo, rappresaglia, guerra, persecuzione, negazione dei diritti fondamentali. 
      
      Per promuovere la pace, occorre promuovere 
      le donne. In primo luogo le donne del mondo islamico, ingiustamente 
      relegate ai margini della società in nome di  interpretazioni contrarie al Corano stesso, che proclama il rispetto per 
      la vita e per la donna. Saranno loro a costruire la pace, se gliene sarà 
      data l’opportunità.
       
      Facciamo circolare
      questa idea al di là di ogni frontiera, creiamo 
      una rete che ci renda consapevoli che la nostra è un opinione di 
      maggioranza, in cui si riconoscono le donne di ogni razza e religione. Tutte insieme, noi donne siamo le madri dell' 
      intero genere umano; facciamoci carico della nostra responsabilità nei 
      confronti di un’umanità bambina.
       
      Noi 
      non siamo nessuno, ma siamo tante; facciamo 
      sentire la forza della nostra opinione e potremo muovere il mondo intero. 
      Promuoviamo la volontà di pace nella rete delle nostre opportunità sociali 
      e nel quotidiano che ci circonda. E senza 
      eroismi e in modo anonimo, come è proprio della 
      nostra cultura, sappiamo che se ci sarà una svolta di pace sarà anche per 
      il nostro impegno.
       
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